La prima soluzione prospettata, e cioe' "quella del movimento" dei pezzi rappresentati, mi pare piu' gradevole della seconda ipotesi.
Gli indirizzi o le destinazioni in storia postale, devono riscuotere un obiettivo e finalizzato interesse altrimenti, come nel tuo caso, cercherei di ridurre
- per quanto possibile - le parti non signficative quali, appunto, indirizzi o convenevoli o comunicazioni ininfluenti o forse sgradevoli.
Tu che sei libera...da regolamenti espostivi, puoi felicemente abbandonarti a fogli composti di singolare bellezza che, il visitatore(non il filatelista

) potrà apprezzare ed attenzionare, essendo questi ultimi "liberi da contorsionismi mentali" di cui, noi filatelisti (basta esserne consapevoli

) siamo afflitti.
Rivolgo la mia attenzione massima, al visitatore, cui noi filatelici dovremmo sempre guardare perchè tra questi, potenzialmente, esiste il ricambio generazionele di cui la filatelia ha assoluto bisogno, rispetto ai non eterni collezionisti: sempre più vecchi (come, me

). In sostanza , una esposizione fuori concorso, deve essere fascinante...
Per alcune delle ragioni di cui sopra, il foglietto ugandese, e cioè di uno stato emittente in
black list, puo'/potrebbe essere inserito senza alcun patema, in considerazione del fatto che la collezione che stai montando, non sarà esposta e che, anzi, arricchirei di pezzi non filatelici.