8 marzo- morte di una grandiosa donna: Hipatia.
Bella, intelligente, saggia, libera da qualunque tipo di condizionamento mentale: era Hipatia (o Ipazia), nata intorno al 370 d.C. ad Alessandria d'Egitto dove ebbe un forte peso culturale e politico. Questa straordinaria donna, da considerarsi un corvo bianco per quei tempi, studiava aritmetica, geometria, astronomia e filosofia. Insegnò presso il museo di Alessandria d'Egitto e a 31 anni assunse la direzione della scuola neoplatonica. Nel 415 l'allora vescovo di Alessandria, Cirillo, ne ordinò l'assassinio: Ipazia era pagana e studiava, si trattava dunque di una strega da eliminare. Se ne occuparono dei cristiani esaltati che attesero il suo ritorno a casa, la afferrarono e la trascinarono in chiesa dove, dopo averla denudata la fecero a pezzi; le parti smembrate del suo corpo vennero poi buttate nel "Cinerone" e bruciate, affinché di lei non rimanesse proprio nulla. Una morte tragica, brutale, come quella, da sempre, di milioni di donne nel mondo. Ipazia è una donna simbolo di libertà, una donna che vale la pena di ricordare proprio in questo giorno colorato di giallo ma troppo spesso anche di rosso.
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