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Specimen giapponesi
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Autore:  Paolo Guglielminetti [ 22/01/2008 23:18 ]
Oggetto del messaggio:  Specimen giapponesi

Alcuni venditori di materiale tematico offrono molti MIHON giapponesi, cioe' i normali francobolli emessi con sovrastampa in caratteri giapponesi che viene tradotta come "Specimen", cioe' saggio.
Ecco un esempio
Allegato:
japan-1531-large.jpg
japan-1531-large.jpg [ 31.94 KiB | Osservato 10101 volte ]


Si tratta, appunto, del normale francobollo sovrastampato per indicarne la distribuzione come "saggio" probabilmente ad un target abbastanza ampio (ho sentito dire che per emissioni recenti i "mihon" sono molte migliaia).
Deve trattarsi di una pratica piuttosto datata, perche' ho visto pezzi di molti decenni fa, anche se pare che nel passato la tiratura dei mihon fosse piu' ridotta.
Non aggiunge molto dal punto di vista tematico al normale francobollo, ma molti tematici li mettono in collezione perche' sono meno comuni dell'emissione normale.

Qualcuno ne sa qualcosa in piu'? In particolare:
- qual e' lo scopo dei mihon? chi sono i destinatari?
- qual e' la tiratura di questi pezzi?
- la sovrastampa implica che questi pezzi non sono piu' utilizzabili per l'affrancatura?
- come si puo' determinarne il valore? sono catalogati dai cataloghi giapponesi?

Autore:  Luciano Calenda [ 22/01/2008 23:51 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Ti confermo che i 'mihon' degli anni '50 e '60 sono molto più pregiati perchè in tirature molto limitate.
Circa le tue domande le girerò ad un mio corrispondente giapponese di lunga data che è anche un tematico. L'unico porblema è che, forse, impiegherà qualche giorno a rispondermi ma potremo fare poi il confronto con altre spiegazioni che altri avranno postato nel frattempo.
Luciano

Autore:  Marco Occhipinti [ 23/01/2008 0:50 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Il mio intervento non risponde alle domande di Paolo, ma è solo una considerazione a voce alta.

Sinceramente, posso capire, capisco ed approvo l'inserimento in collezione di materiale preparatorio all'emissione di un francobollo (prova d'artista, saggi di colore, prove di colore)... e mi sforzo a pensare di inserire una prova di lusso (che comunque non inserirei, visto che viene considerata quasi un "souvenir", per quanto, almeno sulla carta, fa parte anch'essa del processo preparatorio all'emissione)... ma un sovrastampato "specimen" davvero non comprendo le ragioni.
Si, ok, sono più "rari" del francobollo canonico, ma, obiettivamente, dal punto di vista postale cosa mi apportano in più?
Vogliamo dire che costano di più, e quindi più costa un pezzo più è appetibile inserirlo?
Ma mica deve essere questo il ragionamento, no?

:ciao: :ciao: :ciao:

Autore:  Luciano Calenda [ 23/01/2008 9:06 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Caro Marco,
ti accompagno nelle tue riflessioni a voce alta. Hai ragione quando dici che il messaggio tematico è dato dal bozzetto del francobollo per cui nulla cambia (anzi, dal punto di vista grafico lo peggiora) con la sovrastampa 'mihon'. Ma è vero anche quello che dici dopo e cioè che si tratta di pezzi più 'difficili' (e più costosi) da trovare rispetto a quelli ordinari.
Secondo me l'inserimento di uno o due di questi sovrastampati è giustificato da quella raccomandazione di tipo generale che, per le collezioni tematiche, recita in questo modo: "Bisogna usare la più ampia gamma possibile di materiale postale" e che si traduce, tutto sommato, nelle 'conoscenze del collezionista'. Quindi, l'inserimento di un 'mihon' serve esclusivamente a dire alla Giuria : "Conosco anche l'esistenza di questi pezzi".
Altro pensiero a ruota libera. Il valore del materiale esposto non è un elemento che guasta, anche perchè questa voce ha una sua specifica valenza e contribuisce alla valutazione generale della collezione. Insomma, documentare un passaggio tematico con un francobollo più costoso rispetto ad uno meno costoso non è contrario ai principi tematici, anzi... Certo il discorso è diverso se, per esempio, per documentare un dato soggetto inserisco un valore molto costoso ove, però, il soggetto in questione è marginale o molto piccolo: in questo caso si tratta di una palese forzatura che va evitata.
Naturalmente tutti questi dragionamenti potrebbero essere allargati ad altro materiale postale/filatelico ma penso che possiamo fermarci qui...
Non so se queste mie riflessioni abbiano dato un contributo o meno ma le ho fatte...
Luciano

Autore:  Marco Occhipinti [ 23/01/2008 10:34 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Ciao Luciano,

si, la tua risposta è molto convincente, per quanto mi riguarda, soprattutto in merito alla più ampia gamma possibile di pezzi da inserire in collezione: su questo sono completamente d'accordo.

Sull'inserimento del pezzo costoso (nella fattispecie un "mihon") rispetto al pezzo normale (il normale francobollo, nuovo o viaggiato), invece, farei un distinguo, che mi pare sia stato già fatto per argomento analogo su altro topic: ovvero, il livello della collezione. Per cui, è comprensibile che in una collezione che è già a livello medio-alto trovino spazio anche questi pezzi; in una collezione appena iniziata o, peggio, ancora da imbastire, lascerei perdere questi pezzi per poi inserirli eventualmente più in là.
Ovviamente, solo il mio pensiero.

:ciao: :ciao: :ciao:

Autore:  Luciano Calenda [ 23/01/2008 13:09 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

D'accordo.
L.

Autore:  Luciano Calenda [ 24/01/2008 12:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Caro Paolo (and friends),
le risposte dal Giappone sono arrivate prima del previsto per cui le riporto a beneficio tuo e di tutti noi:
1. qual e' lo scopo dei mihon?
Lo scopo è quello di publicizzare un'emissione e di promuovere la diffusione della Filatelia.

2. chi sono i destinatari?
I 'mihon' sono inviati negli Uffici Postali ed Uffici Filatelici per fare propaganda ed inviati in molte scuole elementari e medie.

3. qual e' la tiratura di questi pezzi?
La tiratura non è mai annunciata

4 la sovrastampa implica che questi pezzi non sono piu' utilizzabili per l'affrancatura?
I 'mihon' non sono validi per l'affrancatura

5 come si puo' determinarne il valore?
Naturalmente dipende dalla domanda e dall'offerta (anche dalla tiratura). Comunque i primi fino al 1950 e gli ultimi dopo il 2000 sono abbastanza costosi.

6 sono catalogati dai cataloghi giapponesi?
No, non sono catalogati dai cataloghi giapponesi
____
Come informazione aggiuntiva ho saputo che le Poste giapponesi hanno drasticamente ridotto la tiratura dei 'mihon' già negli ultimi anni '90 e agli inizi del 2000; nel 2003 l'emissione dei 'mihon' è completamente cessata.

Spero che queste informazioni siano utili.
Luciano

Autore:  attila [ 24/01/2008 16:15 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Grazie delle informazioni Luciano :P Non conoscevo l'esistenza dei Mihon.
Mi piace sempre di più essere iscritto al Cift e di poter dialogare sul forum.
Ogni giorno notizie per me nuove e stimolanti per arricchire le collezioni.
:ciao: Attilio

Autore:  Paolo Guglielminetti [ 24/01/2008 22:31 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Grazie davvero Luciano, e grazie al tuo corrispondente per aver esaurito tutte le domande.

I saggi, specimen o mihon nel caso del giappone sono pezzi "particolari": di solito non ammessi per l'affrancature, servono per scopi pubblicitari, a seconda dei casi diretti ad autorita' o altri soggetti per propagandare un'emissione. Non sono preparatori dell'emissione, pero' testimoniamo comunque un'attivita' delle poste, appunto di propaganda, di diffusione dei francobolli, a gruppi "target" specifici.

Quando sono significativamente piu' rari dell'emissione normale (rari, non [url]cari[/url]) secondo me e' corretto inserirli in sostituzione del francobollo normale, ma convengo che e' bene non esagerare. Quando invece hanno comunque avuto una tiratura di decine di migliaia di pezzi (come potrebbero essere i mihon in alcuni periodi), a mio avviso non meritano la spesa rispetto al francobollo normale.

Autore:  Paolo Guglielminetti [ 23/03/2008 23:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

A Torino per Pasqua, ho ritrovato un articolo apparso su un vecchio notiziario ASIF che tratta proprio dei nostri MIHON. L'autore è un grande specialista di filatelia giapponese. il dott. Galli della Loggia.

Queste le notizie che se ne ricavano
- per i primi francobolli giapponesi (1873), gli specimen erano sovrastampati con una macchia di china nera ("sumi ten", o "black dot" in inglese) in vari punti del francobollo; la macchia serviva per demonetizzare i francobolli che accompagnavano il bando di notifica dell'emissione agli uffici postali;
- la pratica del "black dot" cessò nel 1883
- successivamente si utilizzo la sovrastamoa orizzontale con i tre caratteri "MI-HO-N" per i francobolli specimen destinati ad autorità, al corpo diplomatico straniero ed alle altre amministrazioni postali;
- inizialmente la scritta era disposta da destra a sinistra (N-HO-MI) poi venne invertita (all'occidentale) e così è continuata fino ai giorni nostri;
- su alcuni saggi di emissioni (soprattutto per territori occupati) è nota una sovrastampa dello stesso signficato ma in senso verticale;
- fino al 1913 le sovrastampe erano apposte a mano, successivamente a macchina;
- la distribuzione si è estesa progressivamente a soggetti quali la stampa filatelica e non, ad alcune personalità straniere (ma non più a tutto il corpo diplomatico), ai capi sezione dei ministeri ed alle autorità di governo, alle scuole (dal 1958, per diffondere la filatelia tra i giovani) ed ai membri della "Japan Stamp Publicity Association".
- per gli esemplari anteriori al 1900, si calcola una tiratura di circa 5000 se "black dot", 50000 se MIHON; le quotazioni non sono elevatissime causa la difficoltà di distinguere le false dalle vere sovrastampe;
- dal 1900 al 1930 la tiratura è stimabile a 3-4000 esemplari per emissione;
- dal 1930 al 1950, causa la riduzione dei destinatari, la tiratura è limitatissima (200-300 esemplari)
- dal 1950 la tiratura è cresciuta progressivamente, con la distribuzione alle scuole (dal 1958) si è saliti a circa 70.000 esemplari;
- le ultime emissioni erano, alla data dell'articolo (anni '70) acquistabili da chiunque ne facesse richiesta per 50 yen (anche se il facciale era superiore), pari a circa 100 lire.

Credo che ora abbiamo davvero un quadro esaustivo della situazione.

Autore:  Marco Occhipinti [ 24/03/2008 12:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Grazie, Paolo, per tutte queste informazioni :!:

Il che si traduce, secondo me, nel dire che "varrebbe la pena" inserire un Mihon in collezione se il pezzo è del periodo 1900-1950.. altrimenti, il pezzo lo potremmo paragonare all'apporto che da in collezione un non dentellato/souvenir.

:ciao: :ciao: :ciao:

Autore:  Luciano Calenda [ 24/03/2008 13:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Ringrazio Paolo per aver completato le informazioni su questi pezzi giapponesi, per cui penso che - prima o poi - ne faremo anche un articolo sul Notiziario a beneficio dei circa 400 soci che non 'navigano'.
C'è solo una cosa che mi lascia un po' perplesso, soprattutto alla luce della considerazione finale di Marco (ne vale la pena di inserirli in collezione?).
In effetti sembrerebbe di no, mi riferisco ai più recenti, alla luce del loro costo. Ma questo è ciò che non mi quadra.
Ho procurato tramite il mio corrispondente giapponese gli ultimi 'mihon' nel 2002 e sono certo che me li ha fatti pagare al prezzo di acquisto; pur non essendo un prezzo altissimo, garantisco che non sono le 100 lire e che esso è almeno 4 - 5 volte il prezzo del francobollo normale.
Quindi devo giungere alla conclusione che, per le emissioni diciamo dopo il 1980, si sia potuto verificare uno di questi due fenomeni:
- nuova riduzione delle tirature (poco probabile)
- scarsità di questi pezzi sul mercato filatelico dovuto al fatto che, forse, gli studenti destinatari di queste emissioni se le tengono a casa e non le cedono ad altri collezionisti o mercanti (alla faccia dei foglietti dei diciottenni: bella differenza nel propagandare la filatelia tra i giovani, vero...?)
In ogni caso penso che, avendone la possibilità, l'inserimento di almeno uno di questi pezzi in sostituzione del normale non sia dannoso, anzi dimostra la conoscenza di questo tipo di emissioni.
Luciano

Autore:  Luciano Calenda [ 24/03/2008 14:19 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Cari amici,
sono andato a rileggermi le cose già scritte su questo topic (e che avevo dimenticato) ed ho trovato la risposta alla mia considerazione finale.

Quindi il prezzo di questi oggetti è salito negli ultimi anni soprattutto a causa della drastica riduzione delle tirature. In difinitiva, allora, a parte quelli di epoca molto vecchia o degli anni '50 con tirature molto limitate, qualcuno dei più recenti 'mihon' è degno di essere inserito in collezione.
Luciano Calenda ha scritto:
Come informazione aggiuntiva ho saputo che le Poste giapponesi hanno drasticamente ridotto la tiratura dei 'mihon' già negli ultimi anni '90 e agli inizi del 2000; nel 2003 l'emissione dei 'mihon' è completamente cessata.

Come ulteriore informazione finale sull'argomento anche gli interi postali giapponesi (o meglio gli echo-card) esistono in versione mihon: alcuni recano la scritta sul lato immagine, altri (quelli a tutta pagina) la recano sul retro; poi c'è una scritta di natura amministrativa sempre sul retro.
Luciano
Allegato:
mihon 1,singolo.jpg
mihon 1,singolo.jpg [ 101.65 KiB | Osservato 9866 volte ]
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Autore:  Marco Occhipinti [ 02/12/2008 0:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Ecco qui due miei recenti acquisti, i primi mihon che entrano nel raccoglitore. Costo: pochi euro, dovrebbero essere di quelli molto comuni.
Allegato:
mihon.jpg
mihon.jpg [ 59.94 KiB | Osservato 9741 volte ]

A sinistra il vulcano Zao, a destra il vulcano Aso.
Mi sembra di ricordare di aver utilizzato solo il francobollo a sinistra, in stato di nuovo, in collezione da expo.
In tal caso, sostituirò il francobollo nuovo con il mihon, proprio per far vedere che conosco anche questo tipo di pezzo.

:ciao: :ciao: :ciao:

Autore:  Pietro Mariani [ 02/12/2008 5:37 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Ne ho acquistato anch'io uno :

Allegato:
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specimen.jpg [ 27.2 KiB | Osservato 9732 volte ]


P.S.

Stesso discorso di Marco:

Un paio di Dollari, sostituirò il francobollo standard che ho in collezione .

(meno male che stavolta ho azzeccato l'acquisto.......... ;) )

:ciao: Pietro

Autore:  francyphil [ 02/12/2008 20:58 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

mi sa che abbiamo lo stesso spacciatore :D
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Autore:  Marco Occhipinti [ 03/12/2008 1:27 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Io li ho presi a Verona, per cui mi sa che lo spacciatore è diverso :D :D :lol:

Comunque, mi sa che i due francobolli in coppia mostrati da Francesco siano dei buoni pezzi.. di che anno sono?

:ciao: :ciao: :ciao:

Autore:  Pietro Mariani [ 03/12/2008 4:38 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

I primi due sono del 1953 . :)
:ciao: Pietro

Autore:  Pietro Mariani [ 03/12/2008 4:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Già che ci siamo, segnalo questo mihon,in vendita su Ebay che forse potrebbe interessare a qualcuno....... ;)

Allegato:
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mhion.jpg [ 30.63 KiB | Osservato 9653 volte ]


:ciao: Pietro

Autore:  Luciano Calenda [ 03/12/2008 6:34 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Sì, la coppia è del 1953.
Luciano

Autore:  francyphil [ 03/12/2008 11:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Specimen giapponesi

Marco Occhipinti ha scritto:
Comunque, mi sa che i due francobolli in coppia mostrati da Francesco siano dei buoni pezzi.. di che anno sono?

:ciao: :ciao: :ciao:


Ni-bho :D . 1953 una zona di transito :D . Tra l'altro quella serie è discretamente quotata rispetto alla media.

Spero solo che non mi arrivi la coppia in figura con il dentello corto. Al venditore ne ho chiesto un'altra speriamo bene :D.

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