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I Fiscali e la filatelia tematica
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Autore:  Paolo Guglielminetti [ 18/12/2007 16:26 ]
Oggetto del messaggio:  I Fiscali e la filatelia tematica

L'amico Michele Caso ha promesso che presto scriverà un articolo sull'argomento I Fiscali nelle collezioni tematiche per il Notiziario Tematico.

MI sembra utile aprire il dibattito, partendo da ciò che dice il regolamento FIP per le tematiche:
Cita:
francobolli fiscali. Questi sono ammessi se sono stati usati postalmente o hanno validità postale. Se hanno solo finalità fiscali sono da usarsi in casi eccezionali, quando costituiscono l'unico modo di descrivere un importante punto tematico.


Quindi si possono usare in due casi
1) utilizzati come affrancatura su documenti postali
2) per illustrare un passaggio tematico altrimenti non documentabile

Un esempio del secondo tipo sono le marche argentine per i controlli sanitari delle prostiture di cui abbiamo visto un'applicazione tematica per parlare dei bordelli nella collezione sul Tango illustrata sull'ultimo numero del Notiziario Tematico. Di quelle marche sono anche interessanti gli annullamenti che riferiscono lo stato di salute dell'esaminata, come nell'esempio che mostro "CON REGLA" (con mestruazioni).
Allegato:
argentina prost tax.jpg
argentina prost tax.jpg [ 182.2 KiB | Osservato 4215 volte ]


La regolamentazione FIP è quindi restrittiva ma non negativa.

Qual è la vostra opinione?

Autore:  Marco Occhipinti [ 18/12/2007 17:56 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I Fiscali e la filatelia tematica

Personalmente, sono d'accordo con quanto regolamentato.
Partendo dal fatto che i fiscali hanno una classe a sè, e quindi hanno già un loro riconoscimento, l'inserimento di un fiscale laddove non è possibile documentare in altro modo (come nell'esempio che hai mostrato) mi sembra più che lecito, oltre al fatto che è concesso dall'attuale SREV.
Il problema può sorgere, però, proprio in quella frase "...quando costituiscono l'unico modo..."; il collezionista potrebbe non sapere che esista un altro modo, e quindi utilizzare un fiscale per un passaggio tematico. Credo che in tal caso non si debba gridare allo scandalo, ma semplicemente far notare al collezionista che quel passaggio tematico è documentabile in altro modo.
D'altronde, si partecipa alle esposizioni per crescere e migliorare, no? Se al collezionista viene fatta notare una cosa che non conosceva, penso che sia interesse del collezionista stesso approfondirla.
Tornando però al discorso di prima, ovvero quando il collezionista non sa, in tal caso il Giurato penalizza il collezionista? Se si, molto? Poco? Sufficientemente?

Ciao a tutti.
Marco

Autore:  Luciano Calenda [ 18/12/2007 18:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I Fiscali e la filatelia tematica

Raccogliendo l’invito di Paolo voglio cimentarmi su un argomento per me completamente nuovo. Comunque dal punto di vista tematico mi viene subito da dire che il regolamento FIP è estremamente semplice e chiaro e, come detto da Paolo, restrittivo ma non negativo.
1. Allora i ‘fiscali’ possono essere usati in una collezione tematica quando sono postalmente validi o siano stati usati come affrancatura in via del tutto eccezionale. Ovviamente, secondo me, si ipotizza che essi abbiano un bozzetto tematicamente rilevante e che non esista altro materiale (francobolli, interi, etc,.) di analogo soggetto per ‘coprire’ quel determinato passaggio tematico. Un’eccezione potrebbe essere data, sempre secondo me, da quei casi in cui l’uso di un ‘fiscale’ come affrancatura renda il documento postale veramente raro e non comune.
2. I ‘fiscali’, al di fuori di un eventuale uso postale, possono essere usati solo quando non esista assolutamente alcun altro modo per illustrare un certo argomento. In questo caso essi possono essere utilizzati sia per il bozzetto (cosa estremamente improbabile) ma soprattutto in quanto tali. E questo è il caso presentato da Paolo: non credo che esista alcun altro pezzo al mondo che possa documentare le case di tolleranza in generale e quelle argentine in particolare (delle quali si parlava nella minicollezione citata, IL TANGO).
3. Anche l’uso di un timbro amministrativo su di un ‘fiscale’ (come quello mostrato ‘con regla’) può avere una valenza tematica autonoma. Infatti nel caso in esame esso si riferisce allo stesso argomento ma quel timbro potrebbe essere usato in un’altra collezione che parlasse del funzionamento del corpo umano: come documentare altrimenti, per esempio, il ciclo femminile?

Comunque è bene tener presente che l’uso dei ‘fiscali’ in una collezione tematica deve essere estremamente limitato e ben motivato perché l’enorme quantità e varietà di materiale ’canonico’ è più che sufficiente a coprire un qualsiasi passaggio tematico; infatti, a parte il caso esaminato che è da considerarsi veramente eccezionale, quale collezionista tematico si sognerebbe mai di inserire un ‘fiscale’ USA che raffigura le oche in una collezione sui volatili?

Con molta umiltà ho detto la mia e mi farebbe piacere confrontarmi con altri amici e, poi, con Michele Caso quando avrà scritto l’articolo per il Notiziario.
Luciano

Autore:  Ezio B. Gorretta [ 08/01/2008 0:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I Fiscali e la filatelia tematica

Il regolamento è chiaro, l'utilizzo dei fiscali dovrebbe essere limitato ai pezzi utilizzati sulle corrispondenze. Credo comunque che utilizzare un fiscale anche nuovo per coprire un passaggio non altrimenti documentabile non sia un crimine e quindi si possa tranquillamente accettare.
Mi sono trovato con questo "caso di coscienza" nella mia collezione sul denaro, in quanto ci sono molti pezzi venduti dalle amministrazioni postali per il servizio di risparmio postale, e quindi non erano validi per coprire il porto delle corrispondenze: io li ho utilizzati sia allo stato di nuovo che su documento (es. cartoncini di risparmio postale); in qualche caso li ho trovati su corrispondenze come affrancatura di emergenza o abusiva, ed è chiaro che si tratti di pezzi molto più interessanti. E' da notare che queste sono comunque carte-valori emesse dalle amministrazioni postali, comunque non esiterei ad utilizzare, seppure in numero limitatissimo, anche marche fiscali, quando mi fossero necessarie per un passaggio tematico, evitandone quindi un abuso (che del resto è da evitare anche nel caso di altro materiale "border line").

Autore:  michele [ 15/01/2008 0:24 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I Fiscali e la filatelia tematica

Il mondo evolve ma non tutto avviene in modo sincrono: mentre la FIP accetta in pieno i fiscali e viene creata l'apposita classe, nello stesso ambito il regolamento di un'altra classe li accetta come extrema ratio per casi "impossibili"! Il regolamento per la tematica deve essere molto attento (ma così deve esserlo quello di qualsiasi altra classe) per evitare che nelle collezioni ci finiscano tessere telefoniche e biglietti del tram, ma probabilmente esagera sulla centralità del fatto postale come elemento principe per definire l'accettabilità di un pezzo. Forse questa centralità andrebbe rivista alla luce del fatto che ora anche carte valore non postali, quali appunto i fiscali, sono entrate, anzi sono ritornate, a pieno nella filatelia. E devo dire che ho visto con gran piacere dei fiscali nella "un quadro" sulla radio di Giancarlo Morolli: se li usa lui, sono ottimista sulla loro presenza futura nelle tematiche.
Il mio è ovviamente un discorso partigiano ma lasciatemi dire che quando un fiscale è impiegabile in una tematica lo è proprio per la sua funzione originaria, mentre un francobollo lo è per un fatto sostanzialmente esterno alla sua funzione. Cerco di spiegarmi meglio (sperando di riuscirci): l'impiego di un francobollo è quasi sempre legato al fatto che la sua vignetta contiene elementi grafici idonei ad illustrare il tema che si sta trattando, che ovviamente hanno poco o nulla a che vedere con la funzione postale dello stesso. Per un fiscale invece è proprio lo scopo originario per cui è stato emesso a renderlo impiegabile per illustrare un passaggio tematico. Tornando alla "un quadro" sulla radio: il fatto che l'ascolto della radio fosse assoggettato al pagamento di una licenza è perfettamente illustrato da marche emesse per la riscossione di tali licenze. E spesso il compito funzionale della marca è accompagnato da una vignetta coerente, che aggiunge una componente grafica a quella funzionale, rendendo ancora più esplicita l'illustrazione del passaggio tematico. Nel dire questo ho in mente, ad esempio, le marche neozelandesi per la tassazione del miele, illustrate da un'ape, o le molte marche americane per le tasse sulla frutta, illustrate con immagini della frutta coinvolta.
Insomma, penso che un uso giudizioso dei fiscali, ma più ampio di quello che il presente regolamento consente, possa essere estremamente calzante: per fare un altro esempio (brucio qui un po' del promesso articolo), pensate che nella bella collezione sull'emigrazione che ho avuto modo di vedere a Roma e rivedere a Montecatini, questo passaporto per emigranti (un passaporto rosso, come venivano chiamati dal colore della copertina) con la marca per il Fondo per l' Emigrazione ci starebbe male?

Immagine

Michele Caso

Autore:  Paolo Guglielminetti [ 15/01/2008 7:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I Fiscali e la filatelia tematica

michele ha scritto:
Il mio è ovviamente un discorso partigiano ma lasciatemi dire che quando un fiscale è impiegabile in una tematica lo è proprio per la sua funzione originaria, mentre un francobollo lo è per un fatto sostanzialmente esterno alla sua funzione. Cerco di spiegarmi meglio (sperando di riuscirci): l'impiego di un francobollo è quasi sempre legato al fatto che la sua vignetta contiene elementi grafici idonei ad illustrare il tema che si sta trattando, che ovviamente hanno poco o nulla a che vedere con la funzione postale dello stesso. Per un fiscale invece è proprio lo scopo originario per cui è stato emesso a renderlo impiegabile per illustrare un passaggio tematico.


Ho voluto evidenziare questo passaggio dell'intervento di Michele perche' mi sembra di grande interesse. Riapre ed allarga il dibattito.
Ci sono delle eccezioni alla sua affermazione (se in una mia tematica mostro un francobollo belga per pacchi o un annullo di ambulante, sfrutto anche o soprattutto la sua funzione postale), ma e' vero che la tematica provilegia la funzione iconografica / commemorativa dei pezzi che e' parallela e complementare a quella principale (quella postale).
Non penso pero' che il regolamento limiti dei fiscali l'uso solo a "casi impossibili." Il passaporto che mostri presenta, a mio avviso, le caratteristiche per essere inserito come documentazione di un passaggio non illustrabile con altri pezzi, e quindi ha dignita' per essere presentato in una tematica sull'emigrazione.

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