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BLP - Buste Lettere Postali https://www.cift.it:80/forum/viewtopic.php?f=31&t=4 |
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Autore: | Paolo Guglielminetti [ 17/12/2007 23:06 ] |
Oggetto del messaggio: | BLP - Buste Lettere Postali |
Sto compilando per il Sito una sezione sul materiale utilizzabile nelle tematiche, che si ispira largamente al famoso testo Elementi filatelici nelle collezioni tematiche di Michele Picardi pubblicato nel 1988 nel numero unico della Peloro di Messina. Uno degli argomenti che mi intriga e' quello delle Buste Lettere Postali. Mi piacerebbe aprire un dibattito sulla loro validita' in una collezione tematica, in particolare per quanto riguarda le illustrazioni che sono presenti. Allegato: 3350.jpg [ 32.01 KiB | Osservato 4464 volte ] Picardi nel testo suddetto ha scritto: Cita: Le Buste Lettere Postali apparvero nel 1920; erano vendute "gia' affrancate, cent.5 in meno del francobollo appostovi sicche' il pubblico, usandole, risparmi cent. 5 sul francobollo ed ha completamente gratis la busta ed il foglietto della lettera". Recavano ogni genere di pubblicita; delle "piu' serie ditte, istituti e societa'", che pagavano tariffe alquanto salate (mille lire per il riquadro accanto all'indirizzo) che andavano in buona parte a beneficio dei mutilati di guerra. E' evidente come sia assai difficile considerare interi postali questi pur interessanti oggetti di corrispondenza. E ragionevole il dubbio sulla validita' piena dell'informazione tematica da essi eventualmente fornita. Ormai le BLP si sono diffuse nelle "tematiche". Personalmente penso che si tratti di materiale "border line" ma ammissibile, in quanto il francobollo appositamente sovrastampato aveva validita' solo se applicato sulle speciali buste pubblicitarie, con le quali forma dunque un tutt'uno come confermato dal prezzo di vendita complessivo e scontato grazie alla presenza delle pubblicita' stesse. Ma e' anche vero che le poste non stampavano ne' approvavano le illustrazioni. Voi che ne pensate? Paolo |
Autore: | Roberto Petrone [ 18/12/2007 0:41 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: BLP - Buste Lettere Postali |
Ciao Paolo, tocchi un argomento interessante e controverso. Non essendo un collezionista tematico ma di storia postale non mi sono mai posto il problema dell'utilizzo nelle collezioni tematica ma più semplicemente il problema delle classificazioni. Sul catalogo Filagrano degli interi postali leggo questa definizione: Cita: L'intero postale è una carta-valore di corrispondenza preaffrancata ed emesse dall'Amministrazione Postale ed utilizzabile direttamente dall'utente, avente un proprio valore corrispondente all'importo della tassa cui è destinata per usufruire del servizio postale. Tale valore è rappresentato da un'impronta a stampa, posta all'origine, di un francobollo. Non sono da considerarsi interi postali i moduli di servizio degli Enti dello Stato e quelli con dicitura "in abbonamento postale", "Port Payé", "Tassa Pagata", "Posta Target" ecc... né la corrispondenza in franchigia indirizzata al Re, al Presidente della repubblica e al Papa. I privati, sull'intero postale, possono imprimervi a stampa intestazioni, fregi, sigle e vignette, purché non venga alterata l'impronta del francobollo.. Quindi i BLP che non hanno un'impronta a stampa, posta all'origine, di un francobollo non dovrebbero essere considerati interi postali. I francobolli, staccati dal supporto sono quotati autonomamente sui cataloghi di filatelia. Ma se guardiamo al di fuori dei nostri confini troviamo emissioni simili ai BLP: la Francia ha emesso, già dal 1872-1873 delle cartoline postali, prodotte all'inizio dall'autorità postale e vendute già affrancate con i francobolli ordinari in corso al momento (questi senza nessuna differenziazione da quelli venduti sciolti); si direbbe che erano sul punto di introdurre l'intero postale e l'hanno mancato per un'inezia! Bastava stampare anche l'impronta sul cartoncino... eccone un esempio: Per continuare la storia, questa formula ha avuto un successo notevole tanto che la stampa dei cartoncini fu allargata ai privati e nel 1873 nascono le Cartes Postales Annonces prodotte e brevettate da due agenzie di pubblicità di Parigi (anzi, brevettata e registrata una prima Carte Postale Annonce, nasce subito dopo, ad opera della concorrenza, la Carte Annonce Postale); in un primo periodo, i francobolli incollati sulla cartolina erano incisi con un monogramma (CA) o da linee parallele orizzontali, poi a partire dal 1874 questa pratica fu vietata ed i francobolli incisi furono tassati. I dettagli di queste cartoline (ma non le immagini purtroppo) li possiamo trovare nel sito www.entierpostal.fr. Cosa sono queste CPA o CAP se non le antenate del BLP? Il più autorevole catalogo francese di interi postali, il Sinais, le cataloga senza problemi nel capitolo Les Cartes Postale Type 1873. E secondo me ciò è soprattutto perché l'emissione e la vendita di cartolina e francobollo dovevano essere congiunte e non era ammesso l'uso del francobollo isolato (a maggior ragione per quelle pubblicitarie che erano vendute ad un prezzo inferiore). Sicuramente l'origine, l'idea di questi oggetti postali trae la sua origine da quello che successe nel periodo 21 settembre 1870 - 28 gennaio 1871. A seguito della disfatta di Napoleone III a Sedan ad opera dei prussiani la città di Parigi si trova assediata dalle armate nemiche. Il pioniere della fotografia Nadar (il vero nome era Gaspar-Félix Tournachon) che aveva già sfruttato i palloni aerostatici per le prime fotografie aeree della storia, creò una compagnia di aérostier che avrebbero portato, per tutto il periodo dell'assedio, persone e messaggi fuori della città, al di là delle linee nemiche. L'amministrazione postale detta immediatamente le regole per queste corrispondenze ed in particolare ne fissa il peso massimo (4 grammi); immediatamente la posta stessa e le cartolerie della città fanno a gara per fornire ai cittadini supporti standardizzati per la corrispondenza. Alcuni editori creeranno addirittura pubblicazioni periodiche (la più celebre è la Gazette des Absent), di peso e dimensioni adeguate, con l'indicazione e la delimitazione per l'area dell'affrancatura e con riquadri in bianco come spazi per la corrispondenza. Da lì a vendere il supporto già con il suo francobollo, il passo è breve. Ma non è stato fatto subito. Ed è questa la ragione per cui i cartoncini del 1870-71 non sono interi postali mentre quelli del 1873, per il catalogo Sinais, lo sono. E, sulla base di queste considerazioni, per analogia, devo considerare intero postale anche il BLP, ovviamente di produzione privata (come le cartoline postali di produzione privata o le pubblicitarie, che il Filagrano descrive, anche se in un capitolo a parte). Quindi, anche se border line, anche se un caso anomalo e isolato per l'Italia, secondo me, i BLP rientrano negli oggetti da ritenere postali e ritengo anche anche opinabile l'esclusione da un catalogo di interi postali. Ciao |
Autore: | Paolo Guglielminetti [ 18/12/2007 8:32 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: BLP - Buste Lettere Postali |
Interessante il confronto che fai con la Francia. Alle tue stesse conclusioni giunge l'estensore del sito portoghese http://www.inteirospostais.com, che e' poi un giurato e delegato per gli interi postali della Federazione portoghese: Cita: Os “B.L.P.” são considerados como um “Inteiro Postal”. Embora não possuam um valor postal impresso, têm uma redução de tarifa instituída por Decreto Régio, e o selo sobrecarregado com as iniciais “B.L.P.” só era vendido aposto sobre o documento. Sendo assim, o conjunto “Envelope-Carta + folha interior + selo com sobrecarga B.L.P.” constitui um todo indissociável. Por este motivo, é admitido nas exposições filatélicas sob o patrocínio da FIP, permitindo que um coleccionador possa utilizar todas as partes temáticas do documento, no desenvolvimento da sua colecção. (http://www.inteirospostais.com/blp01.htm) |
Autore: | Roberto Petrone [ 18/12/2007 14:38 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: BLP - Buste Lettere Postali |
Bene, la tesi di Oliveira e Sousa ci conforta. Adesso che il nodo iniziale sembra sciolto (per i BLP ma ovviamente ci metto anche le CPA o CAP francesi) mi piacerebbe allargare l'argomento a oggetti postali diversi che in modo più o meno diretto fanno i conti con i privati e vedere come sono considerati nel giudicare una collezione. Ad es., sempre prendendo il catalogo italiano Filagrano degli interi postali, trovo, dopo il capitolo sulle emissioni ufficiali: - Cartoline di commissione privata - Interi pubblicitari, divisi in edizioni private autorizzate e edizioni dell'amministrazione postale, - Busta postale militare (in una collocazione che non è la sua secondo me) - Cartoline per macchine distributrici, - Interi soprastampati IPZS, mentre trova posto tra le emissioni ufficiali la cartolina postale del 1980 emessa autonomamente dalle Poste per il convegno nazionale sui servizi postali. Per non parlare poi della massa dei repiquages o personalizzazioni delle cartoline tanto cari ai circoli filatelici locali. Cosa scriverai in proposito? (se è lecito chiedere un'anticipazione). Ciao |
Autore: | Paolo Guglielminetti [ 18/12/2007 16:03 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: BLP - Buste Lettere Postali |
Sarà interessante attendere anche il parere di altri tematici illustri, man mano che si iscrivono. Stasera o domattina intanto ti risponderò punto su punto |
Autore: | Luciano Calenda [ 18/12/2007 19:04 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: BLP - Buste Lettere Postali |
Provo anch'io a dire la mia. Alla luce di quanto da voi riportato concordo che una BLP possa essere utilizzata in una collezione tematica per gli argomenti di cui alle illustrazioni pubblicitarie (ho cercato per anni, per la mia colelizone sul Bridge, una BLP della benzina Lampo che recava anche la pubblicità del Whist; se l'avessi trovata l'avrei certamente inserita in colelzione!). Ma concordo anche sul fatto che si tratti di materiale border line per cui deve esseer utilizzato con molta parsimonia ed in modo molto puntuale; insomma una collezione tematica, per quanto avanzata, non giustificherebbe l'inserimento di più di un paio di questi pezzi. E poi c'è sempre l'altra considerazione da fare: siamo certi che non esista altro materiale più 'canonico' per documentare quel certo passaggio tematico? Sugli altri pezzi citati da Roberto, ci penserò anche io più tardi... |
Autore: | Luciano Calenda [ 21/12/2007 16:02 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: BLP - Buste Lettere Postali |
Paolo, in riferimento alla tua nota iniziale sulla posizione di Michele ti informo che l'atteggiamento è diventato molto più tollerante e possibilista.Vai avanti. luciano |
Autore: | Ezio B. Gorretta [ 08/01/2008 0:22 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: BLP - Buste Lettere Postali |
Provo anch'io a dire la mia sull'argomento BLP: li ho sempre considerati materiale "border line", quindi da utilizzare con estrema parsimonia per passaggi tematici che non è possibile documentare con altro materiale valido. Al riguardo, mi sembra che siano molto più considerati all'estero che in Italia: ho infatti trovato dei BLP in molte collezioni tematiche straniere, anche di alto livello, per cui o i giurati stranieri non li conoscono e nel dubbio li accettano in pieno, oppure sono di manica molto più larga di noi (propendo per la seconda ipotesi, in quanto ho anche visto altri pezzi presentati in pompa magna che in Italia indurrebbero ai giurati "pianto e stridor di denti"). Di sicuro, se interpretiamo il regolamento in modo restrittivo, rientrano nel materiale non ammesso, mi sembra però che, dal momento che si tratta di materiale vecchiotto, emesso per fini strettamente postali, i BLP si possano accettare in numero LIMITATISSIMO nelle collezioni tematiche. Bye. |
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