Mi pare interessante sottolineare una particolare innovazione, non solo grafica, nella collezione IL FASCINO DEI CASTELLI di Giovanni Bertolini.

In alcuni fogli sono stati inseriti dei ‘boxini’ (o ‘finestre’, ma in termine giornalistico non filatelico) con un fondino di colore diverso per evidenziare un aspetto particolare di un certo passaggio tematico che, in realtà, è completamente avulso dallo sviluppo del tema. Ogni ‘boxino’ contiene poche parole per descrivere la ‘digressione’, a volte ben collegata al passaggio tematico stesso a volte molto ‘pindarica’, ma che è comunque sempre documentata con un pezzo filatelico. Si può facilmente comprendere ciò di cui stiamo parlando dando un’occhiata ai fogli della collezione che presentano questi ‘boxini’ rosa.

Che ne pensate?
Può essere un modo per vivacizzare la presentazione e lo sviluppo delle collezioni che ormai, complice anche il computer, sono sempre più standardizzati? e nel contempo allargare la ricerca tematica e filatelica?
Oppure si rischia di passare anche per colui che vuole contrabbandare in questo modo tutto quel materiale che non ha trovato posto in uno sviluppo organico e "tradizionale" del tema?
E poi, come presentare questi boxini? un fondino diverso è sufficiente per distinguerli dal resto della pagina?

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Colleziono
Tematiche: Ferrovie (specialmente Africa e in generale <1960), Trasporti urbani, Funivie
Storia postale: Posta ferroviaria e tramviaria, Perfin, Marcofilia del regno d'Italia

Secondo me non è affatto una cattiva idea....

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Paolo Angelini
Colleziono Regno anche su busta,Usa,Filippine,SOS, Interi postali e annulli a targhetta. E per abitudine S.Marino e Vaticano.
Ci sto provando anche con alcuni argomenti di storia postale del regno.....

Secondo me, questo è l'appunto maggiore che potrebbe essere fatto all'espediente.
Tuttavia, non condividerei l'eventuale appunto, in quanto trovo gradevole, interessante e non invasiva la soluzione di Gianni.
Andrebbe rilevato, infatti, che in diversi casi si tratta di un box contenente un solo oggetto di non eccelsa importanza, per cui anche se l'oggetto non venisse inserito per nulla, la qualità della collezione non risulterebbe nè accresciuta nè diminuita. Questo ragionamento dovrebbe risolvere qualsiasi dubbio in merito e far capire che il collezionista ha usato quell'espediente non per infilarci un pezzo di straforo che altrimenti non avrebbe saputo dove inserire, ma davvero per approfondire un passaggio tematico.

Diverso ragionamento si potrebbe fare se invece i box fossero più "sostanziosi", cioè se non fossero di un quarto di pagina o mezza pagina, ma di una pagina intera.
In questo caso, li giustificherei solo se all'interno di questi box il collezionista approfondisse un particolare aspetto storico-postale o filatelico: non li giustificherei per un approfondimento tematico, in quanto tale approfondimento tematico andrebbe semmai integrato nel testo tematico della collezione.
(spero di essermi spiegato bene... anche perchè questa è proprio una cosa -Paolo lo sa- che avevo pensato poco tempo fa, ancor prima di sapere che Gianni l'aveva già studiata in altri termini)

Da un punto di vista di layout grafico, personalmente (e quindi ricadiamo nei gusti personali) non amo molto i box colorati: al limite, utilizzerei dei colori pastello molto molto tenui, o semmai dei grigi.
Distinguerei, invece, il box dal resto con l'uso di un carattere diverso: non parlo solo in termini di dimensione, grassetto o corsivo, parlo proprio in termini di font utilizzato. Se la collezione viene montata al pc utilizzando (esempio) l'Arial, utilizzerei per il box un Comic Sans (ridotto di un punto) o un Times New Roman, cioè un carattere che visivamente, a occhio, faccia notare subito la differenza con il testo tematico.... e inserirei all'inizio di ogni box un "titolo" che si ripete sempre, che faccia capire che in quel box si sta apprfondendo un argomento, tipo "A proposito di...".



P.S.: se ritenete interessante questo discorso, possiamo spostare i messaggi in un topic ad hoc

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Tematica: Geologia
Storia Postale: Funicolare vesuviana - Postumia
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Non ci sono complimenti abbastanza convincenti per descrivere la bellezza delle collezioni di Gianni (sono un pò di parte ).
Grazie amico mio (quando vuoi deliziarci con i tuoi consigli sul forum )
Anche se non sono espositore trovo i boxini positivamente utili.
Lascio a persone titolate l'utilità di aprire un topic dedicato
Attilio

Ho dato un'occhiata di corsa alla collezione di Gianni che non avevo mai vista, sono di partenza ma una collezione di un grande maestro e amico deve per forza avere la precedenza, no?
L'idea dei box per approfondire un aspetto curioso o insolito mi sembra molto azzeccata, mi sempre anche che la loro presenza non disturbi per niente lo sviluppo tematico, anzi risvegliano la curiosità di chi guarda la collezione, secondo me. Il fatto che non ci siano pezzi importanti rende ancora più evidente che il loro inserimento non è forzato ma rappresenta un aspetto molto originale di sviluppo tematico.

Complimenti a Gianni!!!

Sempre in merito alle "digressioni" tematiche, faccio seguito a quanto accennavo sopra, ovvero alla possibilità di creare delle "isole" a sè stanti (quindi, qualcosa di un po' più grande dei boxini di Gianni) nelle quali, agganciate al passaggio tematico, si approfondisce un aspetto storico-postale o filatelico-tradizionale.
In tal senso, mi riferisco allo studio di un'emissione (varietà di dentellatura, errori, prove, saggi, etc...), oppure ad un approfondimento di Storia Postale: insomma, in altre parole, creare quelli che definirei "include" di altre classi espositive nell'ambito della tematica.

Premetto che non penso che sia una soluzione assolutamente corretta o "vincente": penso, però, allo stesso tempo, che occorre vivacizzare le modalità espositive.. ultimamente, le collezioni (la mia compresa) mi sembrano troppo "statiche"... come se seguissero un cliché prestabilito.
Allora, ho pensato a questa soluzione che consentirebbe di:
- approfondire un determinato passaggio
- vivacizzare la collezione
- interessare anche chi tematico non è
E, visto che abbiamo questo formidabile strumento che è il forum, mi piacerebbe parlarne con tutti voi per sapere cosa ne pensate.

Per farmi comprendere meglio, ho preparato un file pdf in cui ho creato un include (è solo virtuale, non è assemblato su carta) di Storia Postale.
Nel primo foglio c'è il passaggio tematico sull'Alluvione del Polesine; nel secondo foglio si apre l'include, che prosegue nel terzo foglio; l'include è quindi un approfondimento di Storia Postale del precedente passaggio tematico sul Polesine; nel quarto foglio riprende la trattazione tematica.
L'include è definito sia dalla cornicetta rosso-amaranto, che dallo sfondino grigio, che dal testo (differente dal testo tematico e dalle disascalie dei pezzi), che da un'intestazione ("A proposito di...", da utilizzare in tutta la collezione quando si vuole aprire un include).



Che ne pensate?

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Come idea mi sembra stuzzicante!!
La cosa che mi lascia un po' dubbioso (e parlo del mio caso specifico, nella mia tematica sull'Arma) è che con questi "box" oltrepasserei subito il limite dei 120 fogli, qualora decidessi di partecipare ad un'esposizione a concorso.

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ciao,
Marco
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Attualmente seguo queste tematiche:
Arma dei Carabinieri, Nostra Signora di Lourdes e Giovanni Paolo II e i giovani.
Socio CIFT n. 2836

Innanzitutto complimenti a Bertolini per l'innovazione !
L'idea mi pare ottima
Sull'esempio di Marco O. ecco la mia opinione:
Secondo me l'unico appunto che si potrebbe fare è quello relativo all' equilibrio della collezione,ovvero nella divagazione "a proposito di..." dell'esempio mostratoci mi sembra "eccessiva" la quantità di materiale rappresentato che ,secondo sempre il mio modestissimo parere, non dovrebbe andare al di là di uno/due pezzi ed in ogni caso mai oltre il foglio.
Come via da seguire vedrei ad esempio un' "a proposito di..." per capitolo (ma forse è già troppo...) e con una quantità di materiale molto contenuta.
Questo perchè, altrimenti, nella visione globale della collezione, potrei avere come risultato una mancanza di continuità dello svolgimento del tema principale.

Spero di essermi spiegato....
Come ripeto questa è solo una mia modesta opinione.
Lascio quindi la parola a chi è molto più esperto di me.

Pietro

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Seguo le seguenti tematiche:

GAS-PETROLIO-INQUINAMENTO-ENERGIA-TRASPORTI-STORIA DELL' ILLUMINAZIONE-ALIMENTAZIONE
Inoltre:
AFFRANCATURE MECCANICHE (ROSSE) , MULTIAFFRANCATE , CURIOSITA' FILATELICHE.
Socio CIFT , CIFO e AICAM

Dico anche la mia in proposito.
La tecnica del ‘boxino’ è stata sperimentata molti anni fa in modo meno sofisticato di quanto si possa fare oggi con i fondini colorati grazie ai PC.
Una volta la 'finestra giornalistica' la si otteneva con una ‘fincatura’ del riquadro un po’ più spessa di quella dei singoli pezzi, per evidenziare, appunto, che si trattava di una qualche cosa di estraneo allo sviluppo tematico del testo ma che aveva pur sempre una certa attinenza con l’argomento trattato.
Seconda considerazione.
Oggi il regolamento per le esposizioni tematiche da la possibilità al collezionista di presentare del materiale piuttosto pregiato e anche difficile da trovare attraverso ‘brevi studi’ che riguardano una singola emissione o un singolo pezzo. Normalmente questi ‘studi’ non possono superare le due-tre pagine e, anche questo di norma, vengono posizionati subito dopo la presentazione, nello sviluppo tematico, del pezzo in questione che possiamo chiamare ‘capofila’.
Per quanto riguarda il mio modo di attuare quanto previsto dal regolamento (nella mia collezione sul basket di 128 pagine - che può essere visionata on line - l’ho fatto 5 volte per un totale di una decina di pagine: a volte una, a volte 3, a volte 2) non ho usato fondini diversi perché avrei dovuto colorare l’intera pagina ma ho inserito una semplice brevissima nota iniziale. Mi hanno sempre detto (è un’altra regola non scritta) che intervallare per un qualsiasi motivo pagine di colore diverso interrompe e disturba “l’armonico svolgimento del discorso”.
Ma forse questo è un caso diverso da quello usato da Giovanni Bertolini in quanto si tratta di note filatelico/postali relative ad una singola emissione e non ‘digressioni sul tema’. Comunque ne ho parlato per ricordare che questa possibilità può essere tranquillamente utilizzata (sempre che il ‘gioco valga la candela’ nel senso che si tratti di presentare materiale di pregio difficilmente inseribile nel normale sviluppo del tema).
Ritornando ai ‘boxini’ colorati (il grigio leggero va molto bene) piacciono anche a me e non esiterei a servirmene se dovessi rimontare una delle mie collezioni.
L’unica perplessità è sul ‘numero’ dei ‘boxini’. Dato per scontato che questa tecnica non sia usata per contrabbandare del materiale che ‘si vuole mostrare a tutti i costi’ (e che una volta si inseriva alla fine delle collezioni nella sezione ‘curiosità’ o ‘conclusioni’ o ‘miscellanea’) metterne in modo eccessivo crea il rischio, concreto secondo me, di far perdere il filo del discorso tematico. Alla fine, una volta capito il meccanismo, si vanno a leggere con attenzione e curiosità tutti i ‘boxini’ preparati da un collezionista sofisticato e poliedrico come Giovanni Bertolini per scoprire “cosa altro si sia inventato” e ci si scorda del dscorso principale.
A proposito, poi, dell’esempio grafico preparato da Marco, in qualche modo esso potrebbe rientrare nell’ipotesi del ‘breve studio’ previsto dal regolamento, anche se questo sembra essere riferito più all’emissione di francobollo che ad una serie di annulli. Le due pagine previste da Marco danno l’impressione che sia voluto presentare a tutti i costi i 4 pezzi; ma, secondo me, un paio possono benissimo essere mostrati normalmente perché sono parte integrante dello sviluppo tematico: parlando delle franchigie per l’alluvione si possono presentare 3 buste invece di una sola.
Quindi, ma è solo una mia opinione, sono favorevole all’uso di questa tecnica limitatamente ad uno o massimo due pezzi per ‘boxino’, cercando di non occupare una intera pagina, cercando di presentarne non più di 6 o 7 in una collezione da 120 fogli e possibilmente solo uno per foglio. Il tutto, condividendo sostanzialmente il pensiero di Pietro, al fine di non alterare lo sviluppo del discorso tematico con troppe digressioni.
Penso che basti; sono curioso di conoscere il parere di altri amici, non necessariamente esperti, o supposti tali; a volte le osservazioni migliori vengono proprio da loro.
Luciano

In attesa di altre opinioni, tengo a precisare che l'esempio che facevo su è da limitare (almeno, io me l'ero immaginato così) a 2-3 "include" di 1/2 pagine a collezione (intesa da 60 fogli in su).

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Anche se con un po' di ritardo, voglio anch'io esprimere un parere.

Ho notato che nelle collezioni di Gianni, oltre all'innovazione dei boxini, viene inserita nel foglio di presentazione una cartolina verticale, per permettere di scrivere il titolo in verticale con wordart che mi sembra anche quella una bella idea dal punto di vista grafico.

Comunque riguardo ai boxini, a me personalmente piacciono, perché ritengo che ogni collezione deve essere interessante non solo per gli "addetti ai lavori", ma anche per il pubblico profano che viene a vedere l'esposizione e sicuramente un qualcosa come i boxini attira sicuramente anche l'occhio meno esperto. Come si è già accennato precedentemente, vanno bene in numero limitato, altrimenti si perde l'effetto diversivo e la collezione diventa "pesante" da vedere.

Vi dirò che collezioni con innovazioni dal punto di vista grafico ne ho visto quando ho esposto in Toscana, e vi mostro un foglio con una presentazione che mi è piaciuta (scusate la scarsa qualità della foto, ma spero si veda)

Per la verità anch'io ho provato ad inserire un'innovazione nella presentazione, che però ho abbandonato perché ho avuto dei pareri discordanti
A parte la cartolina, che oggi avrei finestrato, con questa collezione da dodici fogli ho avuto la soddisfazione di ricevere un premio speciale ad una mostra UICOS di "un quadro" nel 2006.
Pensate che in qualche foglio per sottolineare qualche passaggio vada bene l'esposizione attraverso il fumetto?

Infine vorrei aggiungere un suggerimento per Gianni, che spero mi legga sul forum. Fra le città col nome di castello c'è anche Cagliari, perché il suo nome in sardo "su Casteddu" significa "il Castello"; Castello è anche uno dei quartieri principali del centro storico, che ha utilizzato questo timbro che vedrei bene nella sua collezione

Spero di aver dato anch'io il mio piccolo contributo e saluto tutti

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Collezioni: San Marino - L'antica terra della libertà - Campioni europei e sudamericani : gioco, storie e curiosità - La civiltà nuragica -Annulli figurati della Sardegna- L'ave Maria cantata in lingua sarda

Da spettatrice ritengo che i boxini non siano una cattiva idea.

Concordo con quanto detto da Gorretta.
Nella collezione di Bertolini non c'e' molto testo e i boxini non disturbano affatto mentre, nell'esempio che fa Marco, interrompono per troppo tempo il filo del discorso e c'e' il rischio di confondere chi deve seguire il discorso principale.
Dunque, per me, boxini si ma con cautela, sta alla bravura del collezionista capire quando, quanti, dove metterli o meno.
Bertolini poi per i boxini ha preso lo spazio di un pezzo che poteva benissimo far parte del discorso, cioe' e' quasi come leggere una cartolina messa al posto giusto, non so se rendo l'idea di cosa voglio dire ( ma gia' e' tanto se mi capisco da sola ) Comunque non li metterei su una collezione di un quadro.