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Social Philately - Filatelia sociale https://www.cift.it:80/forum/viewtopic.php?f=31&t=1058 |
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Autore: | Marco Occhipinti [ 28/05/2010 2:06 ] |
Oggetto del messaggio: | Social Philately - Filatelia sociale |
Con il nuovo SREV di Storia Postale del 2009 è stato introdotta la sottoclasse 2C, ovvero Partecipazioni relative a studi storici, sociali o studi speciali... Cita: che esaminano la storia postale nella sua accezione più allargata e che studiano gli effetti del sistema postale sul commercio e sulla società. Gli studi storici, sociali o speciali (sottoclasse 2C) comprenderanno materiale sviluppato dalle attività commerciali e dalla società per l'utilizzo nel sistema postale e possono comprendere materiale non filatelico se pertinente con lo sviluppo del tema prescelto. Il materiale non filatelico deve essere presente in modo bilanciato ed appropriato, in modo da non soverchiare il materiale filatelico. Esempi di studi storici, sociali e speciali sono: 1. I servizi telegrafici 2. I biglietti di auguri (comprese le valentine) 3. Buste illustrate di aziende usate nel sistema postale 4. Studi dell’effetto del sistema postale sul commercio, sulla società e sull’industria 5. Studi storici, locali e/o regionali 6. Studi relativi ad eventi storici e località con rilevanza storica. Girellando su Internet, vedo che il concetto di Filatelia sociale è leggermente più allargato, e prevede, soprattutto, un mix di componenti storico-postali e tematici. Su una rivista telematica a cui sono abbonato, Rainbow Magazine, leggo: Cita: ...a social philately exhibit is combination of postal history and thematic exhibit allowing usage of certain non postal/non philatelic items too, the exhibit suitable for this class of philately has to be some which tells the social history of some place or some event. e ancora Cita: The basic preparation requires exhaustive thematic study and research, availability of wide range of material directly related to the operations and products of the postal system either as post office equipment or as material developed by commerce to use or reflect postal services and products... Quindi, concettualmente, il nostro SREV di Storia Postale è abbastanza allineato a quanto descritto sulla rivista, con l'unica differenza che all'estero si prevede un'impostazione tematica.E, soprattutto, si parla di una classe a sè stante, e non di una sottoclasse di Storia Postale. Tra il materiale ammesso troviamo poster, cartoline, documenti, medaglie, mappe, biglietti, manoscritti, etc...: basta che entri nella vetrina espositiva e, soprattutto, che sia attinente al passaggio sociale trattato. Ad esempio, se parlo dei campi di prigionia, ben si presta una cartolina che mostra il campo di cui sto parlando, associandola così ad un pezzo più filatelico quale può essere un classico POW di quel campo. Se parlo di Garibaldi, ben si presta una lettera scritta da uno dei mille ad un suo familiare. Sfruttando l'informazione tematica del pezzo anche se esso non è un pezzo postale, filatelico. Qual'è, allora, il limite tra la Open Class e la Social Philately? Vista così, non trovo chissà quali differenze.. o sbaglio? Percepisco che c'è un'evoluzione nel modo di collezionare e di esporre, e forse questa nuova classe potrà avere un grosso bacino d'utenza. Penso, ad esempio e senza andare troppo lontano, a come potrei rimodulare la mia Funicolare Vesuviana sotto quest'ottica. Però mi chiedo anche dove andrà a finire una classe, la Open Class, che non è mai decollata e che, forse, a questo punto, toccherà anche pensionare. Che ne pensate? ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Paolo Guglielminetti [ 28/05/2010 9:20 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Social Philately - Filatelia sociale |
Credo che nella sottoclasse di storia postale l'aggancio base è quello di raccontare comunque la posta, i suoi servizi, come la società li ha usati. Nella open class ci può essere un approccio tematico. Sul sito della commissione FIP di storia postale ci sono alcuni esempi http://www.fippostalhistory.com/(Exhibitions / Class 2C Exhibitions) Le prime esperienze di giudizio hanno mostrato qualche diversità di opinioni anche tra i "pezzi grossi" della Storia Postale (il documento è di Chris King, in neretto ci sono le risposte del Chairman della commissione di Storia Postale della FIP Federazione Internazionale di Filatelia) http://www.fippostalhistory.com/media/response_to_class_2c_king.pdf |
Autore: | Fabio Pillonca [ 28/05/2010 16:52 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Social Philately - Filatelia sociale |
Credo che le collezioni "molto allargate" siano interessanti ed utili per far conoscere a persone che non collezionano ( o collezionano altre cose) che esistono anche i francobolli, le lettere, le cartoline, i manifesti....ecc. ecc. e che questi oggetti hanno un interesse storico e culturale e che non sono cose vecchie dalle quali bisogna liberarsi in fretta, ma documenti con cui si può raccontare e rivivere la storia locale o nazionale di un paese in un determinato periodo storico. Però, secondo me, dovrebbero essere esposizioni "fuori concorso". E questo per 2 motivi: 1)Lo conoscete voi un giurato che è in grado di districarsi fra tessere varie , manifesti, stampe, monete, tessere di partito ecc.? (chiaramente non solo materiale italiano!) E' già molto difficile dare un giudizio equilibrato sulla sola "storia postale italiana".! Ancora più difficile sarebbe giudicare una collezione con pezzi anche "fiscali" come ad esempio un certificato di nascita / morte o un brevetto o un contratto di locazione ecc... e preciso che la classe "fiscale" è ancora a pieno titolo filatelia! Figuriamosci se in una collezione inserisco un "buono per il pane" o un "porto d'armi"! Mi sembra esagerato, meglio come dice Paolo ridurre, se a concorso, ad un discorso postale! Io ad esempio su Frascati e sull'Appia raccolgo qualunque tipo di documento e di qualunque epoca e capisco la difficoltà che esiste nel reperire informazioni per valutare la rarità di un pezzo o se il prezzo chiesto è congruo con la qualità dell'oggetto ecc... Sono particolarmente interessato all'argomento perchè oggetto di accese discussioni con un mio amico che colleziona principalmente cartoline..... 2)Io ritengo che la filatelia e la numismatica abbiano fatto passi enormi, nei contronti degli altri settori collezionistici, nella ricerca ad esempio dei decreti leggi, delle tariffe, delle tirature, degli usi possibili del materiale (in emergenza, fiscale ecc..) , dell'archiviazione delle prove e dei saggi conosciuti, fino ad arrivare, per il materiale raro / molto raro addirittura alla conoscenza del numero esatto dei pezzi conosciuti! Della stragrande maggioranza delle cartoline illustrate d'epoca (ad esempio ma il discorso è valido anche per molti altri settori del collezionismo) non si sa quando e quante cartoline sono state stampate.... quante vendute... quante distrutte e soprattutto quante ancora nuove sono state vendute a stock e vengono centellinate dai commercianti per non sgonfiare i prezzi!!!!! Questo porta, secondo me, ad una "nobiltà" del materiale filatelico e per "filatelico" intendo anche il materiale fiscale anche se meno studiato (almeno in Italia). Non si può svilire il lavoro che in circa 160 anni è stato fatto da collezionisti, esperti, e periti nel fornire il maggior numero possibile di dati, notizie ed informazioni sulle emissioni, sugli annulli, sulle falsificazioni ecc... Se si creasse in Italia, a concorso, una classe più ampia della già esistente "open" sarebbe un'esposizione da considerarsi di serie "B" anzi di serie "C" visto che la filatelia tematica è già, da molti, considerata di serie "B" rispetto alla S.P. o tradizionale. ![]() |
Autore: | Paolo Guglielminetti [ 28/05/2010 19:34 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Social Philately - Filatelia sociale |
In Italia la Open non esiste come classe a concorso, anche in ragione di una regolamentazione assai carente a livello internazionale non si è mai ritenuto opportuno integrarla. La sottoclasse 2c di storia postale non è caratterizzata dall'uso di materiale non postale, cosa possibile in tutte le collezioni di storia postale, ma solo da una più ampia gamma di tale materiale ammesso (dal Regolamento internazionale di Storia Postale): Cita: 3.1 [...] Una partecipazione di storia postale (sottoclassi 2A e 2B) può contenere mappe, stampati, decreti e materiale similare. Tale materiale deve avere diretta attinenza con il soggetto scelto e con i servizi postali illustrati dalla partecipazione (cfr. GREV, articolo 3.4). 3.2. Gli studi storici, sociali o speciali (sottoclasse 2C) comprenderanno materiale sviluppato dalle attività commerciali e dalla società per l'utilizzo nel sistema postale e possono comprendere materiale non filatelico se pertinente con lo sviluppo del tema prescelto. Il materiale non filatelico deve essere presente in modo bilanciato ed appropriato, in modo da non soverchiare il materiale filatelico. La voce rarità è correlata al materiale filatelico (dalle Linee guida annesse al Regolamento suddetto) Cita: 5.3.2. La Rarità è direttamente legata al particolare oggetto filatelico esposto ed alla difficoltà relativa a reperire materiale del tipo prescelto; in particolare, alla rarità filatelica (ma non al valore commerciale) e, nel loro complesso, all’importanza della partecipazione e dell’argomento studiato. Per esempio, la presentazione di un annullo utilizzato in una piccola città, in un unico esemplare noto, ma tuttavia di un tipo di largo uso nel resto del paese, può essere meno significativa della presentazione di un annullo di tipo speciale che ha visto l’utilizzo solo in quella città. Per una volta un regolamento "apre" e non "chiude" delle possibilità al collezionista. Poi se non vuole usare questa opportunità, farà una "classica" collezione di Storia Postale, cose che resta possibilissimo. |
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