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Cosa non comprerei mai... https://www.cift.it:80/forum/viewtopic.php?f=31&t=1020 |
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Autore: | Marco Occhipinti [ 03/04/2010 0:57 ] |
Oggetto del messaggio: | Cosa non comprerei mai... |
...ovvero, cosa potrei inserire in collezione ma che, per mia scelta, non inserirei mai. http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?Vie ... 0248027502 (Allego anche l'immagine perchè tra due mesi l'asta non sarà più accessibile) Allegato: w54041.jpg [ 148.75 KiB | Osservato 8253 volte ] ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Luciano Calenda [ 03/04/2010 20:33 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Hai anticipato quanto sarà scritto sul prossimo Notiziario Tematico... Luciano |
Autore: | Marco Occhipinti [ 03/04/2010 20:49 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Ah, bene, mi fa piacere. Ad ogni modo, mi piacerebbe che questo topic possa raccogliere esempi come quello iniziale: a differenza del "vorrei, ma non posso" di un altro topic, qui potremmo trattare il "potrei, ma non voglio" ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Autore: | attila [ 03/04/2010 20:53 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
E SE FOSSE L'UNICO PEZZO ESISTENTE PER DESCRIVERE UN CERTO PASSAGGIO TEMATICO ????? |
Autore: | Marco Occhipinti [ 03/04/2010 21:01 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Interessante domanda, Attilio, ma sulla risposta personalmente non ho dubbi: se proprio non ho come descrivere quel passaggio, lo salto. Una collezione tematica non è un compendio scientifico o una "Treccani" su un determinato argomento: sullo stesso identico tema, dieci collezionisti scriverebbero (ed illustrerebbero con altrettanti pezzi) la loro tematica in dieci modi diversi. Di conseguenza, non essendovi un'obbligatorietà a trattare a tutti i costi un determinato passaggio, se proprio non trovo altro materiale se non quello mostrato, allora preferisco saltare il passaggio piuttosto che "inquinare" la collezione con questo tipo di materiale. Che, ribadisco, è più che lecito inserire a livello di regolamento. Semplicemente... a me... non va ![]() ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Luciano Calenda [ 04/04/2010 8:17 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Tutte giuste le cose dette ma c'è un particolare: quel francobollo di Guinea esiste e quindi, se è l'unico pezzo per documentare un passaggio fondamentale di una raccolta tematica, può essere tranquillamente inserito anche se proviene da un paese che oggi non è filatelicamente raccomandabile (si è riprodotta la situazione degli anni 60-70 con gli Sceiccati arabi). Il problema, allora, non è il singolo francobollo ma è questo tipo di materiale: vale la pena spendere centinaia di euro per inserire una di queste prove progressive di stampa proveniente dall'oramai noto 'Archivio Fournier' (questo è l'argomento dell'articolo che leggerete) o è meglio spendre la stessa cifra (o addirittura meno) per qualche bel pezzo viaggiato? Poi, solo a titolo di cronaca, ricordo che ai miei esordi come espositore avevo usato un francobollo di Manama che raffigurava la squadra USA di Basket, medaglia d'oro a Tokyo. Non esisteva alcun altro pezzo per documentare quel passaggio che a me sembrava all'epoca fondamentale per cui mi avvalsi anche io della regola che "se un pezzo è necessario ed è uno solo allora è tollerato". Nonostante questa regoletta che vigeva a quei tempi un famoso giurato tracciò una croce con il pennarello nero sul vetro nel punto in cui c'era il francobollo di Manama... Ciao. Luciano |
Autore: | Paolo Guglielminetti [ 04/04/2010 15:27 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Bisognerebbe capire bene se questo materiale (che ci sta letteralmente invadendo) è stato realmente prodotto per testare o mostrare al committente le fasi di stampa del francobollo, oppure se è stato prodotto per i collezionisti. Ultimamente sono finiti sul mercato gli archivi di alcuni stampatori e non mi sento di escludere, a priori ed in ogni caso, la prima ipotesi. Naturalmente ciascuno poi è liberissimo di non acquistare neanche un pezzo del genere ... |
Autore: | Luciano Calenda [ 04/04/2010 18:35 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Guardando i cataloghi Gaertner dell'Archivio Fournier sono sicuro al 99% che si tratti della prima ipotesi; rimane comunque ferma la perplessità sulla opportunità di acquistare questi oggetti... Luciano |
Autore: | Paolo Guglielminetti [ 04/04/2010 20:44 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Allora il dubbio viene, eventualmente, sulla "reputazione" di certi stati, e quindi sulla pertinenza tematica del francobollo cui si riferisce la prova rispetto allo stato stesso. Mi spiego:
Ma se è la prova di un francobollo del Marocco sulla desertificazione, allora a mio avviso non ci dovrebbero essere remore ... se non quelle relative al prezzo. |
Autore: | Marco Occhipinti [ 04/04/2010 21:19 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
All'inizio del topic e nel mio successivo messaggio ho specificato che il non inserimento di un pezzo del genere è più per scelta personale che per un motivo preciso legato al Regolamento. I motivi di tale scelta sono legati essenzialmente al paese emittente: una prova progressiva di colore come quella mostrata, se provenisse da un paese come la Francia (per esempio), non avrei difficoltà ad inserirla (altrimenti, se dovessi pensare che le prove sensu latu sono solo oggetti prodotti per i collezionisti non dovrei inserire alcun tipo di prova, in assoluto); al contempo, il semplice francobollo di Guinea non lo inserirei per alcuna ragione (per non ritrovarmi anche io una X sul quadro), ed a maggior ragione non inserirei nemmeno la prova relativa. E' correttissimo quanto dice Paolo, sull'uniformità di un'emissione rispetto alla storia, alla geografia ed a tutte le caratteristiche di un paese che rilascia quell'emissione, ma allo stesso tempo non riuscirei ad inserire una prova di colore di (esempio) Guinea anche se riguardasse (esempio) la tratta degli schiavi (di cui la Guinea fu uno dei punti nevralgici). Forse sono troppo tranchant, ma sul piatto della bilancia per quanto mi riguarda conta più il fatto di non essere un paese filatelicamente raccomandabile. Tornando all'esempio di prima, infatti, sarà pur vero che la tratta degli schiavi è un argomento storico proprio della Guinea, ma quella prova di colore sarà stata realizzata con lo stesso processo, con gli stessi intendimenti, con la stessa voglia speculativa con cui, nello stesso anno, saranno state emesse decine e decine di emissioni della Guinea che con la Guinea nulla c'entrano. Per non parlare, poi, del rischio: un giurato, che non ha il tempo di fare tali valutazioni, non boccerà di default un inserimento del genere? ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Pietro Mariani [ 05/04/2010 7:03 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Scusa Marco ![]() ![]() ![]() pensavo che la tua non scelta si basasse ,come scrive anche Luciano, per il tipo di materiale; ma ora tu scrivi che essa è essenzialmente motivata dal Paese emittente . Mi sembrava di capire che i paesi francofoni non fossero considerati "stati canaglia" inoltre la Guinea fa parte dell' UPU dal 1959 http://www.upu.int/members/en/members.html#G . Capisco per un certo tipo di materiale ma perchè il giudice dovrebbe mettere una ics nera su un "semplice francobollo" della Guinea ? ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Luciano Calenda [ 05/04/2010 10:37 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Forse è il caso di chiarire un po' meglio la situazione partendo dalla premessa che: "tutto il materiale che proviene dai paesi che fanno capo all'UPU può essere legittimamente presentato nelle manifestazioni ufficiali". A questo punto subentrano valutazioni di opportunità: 1. E' il caso di usare materiale che proviene da paesi filatelicamente 'non seri' ? (per esempio la Liberia nel 2000 era in uno stato di guerra civile ed emise 771 pezzi, 677 francobolli e 94 foglietti: sono tutte emissioni giustificate dalle necessità postali?). 2. Ammesso che si voglia usare qualcuno di questi francobolli è poi opportuno acquistare materiale come quello che ha originato il topic? (visto anche i costi). 3. La valutazione di stati filatelicamente poco seri non deriva dall'UPU né da alcun organismo filatelico internazionale, nonostante i tanti tentativi fatti nel passato. L'UPU si limita a dichiarare 'illegali' i paesi 'inesistenti' cioè quelli che non hanno autonomia politica e postale (Nagaland, Staffa, Arbazia etc.). Per le altre emissioni, quelle che presentano il nome di un paese 'legittimo' ma in odore di ‘patacca’ filatelica, l’UPU sostiene che devono essere i singoli paesi a dichiarare l’illegittimità di una certa emissione apparsa sul mercato (ciò avviene molto di rado). 4. Molto spesso, poi, non si riesce a capire se alcune emissioni di questi paesi siano prodotti e venduti all’insaputa delle amministrazioni postali o con l’accordo implicito delle stesse per raggranellare un po’ di quattrini sul mercato filatelico internazionale. Mi pare che questa possa essere la sintesi della situazione legale/postale di queste emissioni; dal punto di vista collezionistico i collezionisti si possono basare solo sulla propria esperienza, o su quella di amici più esperti, valutando di volta in volta se quella certa emissione: 1. sia fondamentale per lo sviluppo tematico 2. ammesso che lo sia, se sia il caso di utilizzarla comunque dal momento che proviene da uno di questi paesi ‘poco raccomandabili’ (sempre filatelicamente parlando) 3. se si decide per il si, non esagerare con queste emissioni Infine possono essere importanti anche: - l’epoca dell’emissione. Esempio molto semplice: QATAR = le missioni degli anni 60-70 sono da evitate ma quelle degli anni recenti sono assolutamente valide GUYANA = è la situazione opposta. Valide le emissioni come colonia e per i primi anni dell’indipendenza, assolutamente da evitare quelle moderne. - l’aspetto grafico. A volte anche dalla stampa si capisce se un francobollo abbia una parvenza di legittimità o sia chiaramente una ’patacca’ addirittura stampato in proprio. Perciò, alle fine, tutte le osservazioni finora fatte (validità e legalità di certe emissioni, opportunità del loro impiego) sono valide; la decisione finale spetta a ciascun collezionista sulla base dei propri punti di vista e sulla base della maggiore o minore rigidità dello sviluppo tematico della propria collezione. Ciao Luciano |
Autore: | Marco Occhipinti [ 05/04/2010 12:02 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Ottima sintesi, Luciano: condivido al 100%. Luciano Calenda ha scritto: - l’aspetto grafico. A volte anche dalla stampa si capisce se un francobollo abbia una parvenza di legittimità o sia chiaramente una ’patacca’ addirittura stampato in proprio. Già, anche questo è un aspetto da tenere in considerazione. Guardate bene quel bozzetto di Guinea mostrato in alto al topic: sembra quasi "rattoppato" al computer su una base comune (che è visibile su tanti francobolli di Guinea), con soggetti buttati lì quasi per caso (cosa c'entra un minerale con Nelson Mandela, Gandhi e Giovanni Paolo II ???).![]() ![]() ![]() |
Autore: | Paolo Guglielminetti [ 05/04/2010 17:13 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Per completare la risposta a Piero, e lasciando da parte un attimo la questione delle "progressive proofs", un giurato non metterà una X sul francobollo di Guinea (se raffigura qualcosa altrimenti non rappresentabile - e non è il caso del pezzo mostrato da Marco), ma suggerirà all'espositore di pensare nel tempo a sostituirlo, se possibile, nella normale evoluzione migliorativa che ogni collezione deve avere. Nella mia collezione esposta "La paura corre sui binari" a Milano c'è un foglietto del Gambia, ma i giurati non mi hanno penalizzato, perché quanto rappresentato non ha alternative ed è essenziale nello sviluppo del tema. Allegato: scansione0004_pag2b.JPG [ 368.22 KiB | Osservato 7991 volte ] Se invece in ogni foglio si farà ricorso a francobolli recenti di Guinea, magari del tipo di quello mostrato da Marco, sarà dura non essere penalizzati. La ricerca filatelica infatti sarà corrispondente a guardare le pagine delle novità di una rivista, la rarità dei pezzi assai limitata (si tratta di materiale reperibile online senza problemi). |
Autore: | Luciano Calenda [ 05/04/2010 19:39 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Cosa non comprerei mai... |
Naturalmente concordo in pieno coi rilievi di Paolo e Marco (a proposto, la croce con il pennarello fu fatta in forma di battuta...) e confesso che anche io ho inserito qualcosa del genere che potrete vedere alla pagina 96 della mia collezione sul Basket (versione 128 pagine in italiano); però ho due attenuanti. 1. Il materiale è abbastanza 'datato' (è del 1978) 2. Sono riuscito ad escogitare una 'spiegazione tematica' per il suo inserimento. Comunque, nella versione inglese a 120 fogli quella pagina viene eliminata. Luciano PS per Marco. Se avessero messo solo i minerali saresti stato uno dei pochi 'potenziali' acquirenti della serie; invece con l'aggiunta di Mandela, Gandhi, il Papa etc. hai voglia quanti acquirenti in più hanno trovato! Ciao |
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