Avevo scritto un messaggio privato (per delicatezza) ad Ezio, illustrando tutte le mie perplessità in merito all'inserimento in collezione dei francobolli moneta russi del 1915, in quanto, secondo me, l'inserimento degli stessi risulterebbe forzato (non come i gettoni italiani, ma comunque forzato) dato che per illustrare un passaggio tematico si sta utilizzando un elemento non postale (l'applicazione di un foglio al verso del francobollo per scopi monetari, non postali).
Lo SREV, al punto 3.1, dice infatti:
Cita:
È considerato appropriato il materiale filatelico-postale che, con l'intento di trasmettere corrispondenza od altre comunicazioni postali, è stato emesso, destinato all'emissione, o prodotto in preparazione dell'emissione, usato o trattato come valido per l'affrancatura da parte di agenzie postali governative, locali o private, o da altre autorità debitamente incaricate od autorizzate.
Dietro sollecitazione dello stesso Ezio (e qui, permettetemi di dire, si vede la grande apertura mentale di Ezio

), riporto qui quanto detto in privato, al fine di proseguire con il dibattito su questi oggetti.
Giustamente, mi fa notare Ezio, non sempre il Regolamento è applicabile alla lettera. Assolutamente vero.
Come per esempio per i francobolli sovrastampati con sovrapprezzo per vari comitati (Ezio ha inserito in collezione quelli francesi sovrastampati per la Caisse d'Amortissement). Anche in questo caso la sovrastampa si riferisce ad un sovrapprezzo che non ha niente a che fare con le tariffe postali.
Per confermare questa affermazione, penso anche alle marche argentine (quindi parliamo di fiscali) per le prostitute, con il loro stato di salute sovrastampato, inserite da Vincent De Luca nella sua bella collezione sul Tango. Anche in questo caso, quel pezzo, a norma stretta di Regolamento, non era inseribile, ma in che altro modo illustrare quel passaggio tematico?
Allora, forse, caro Ezio, potrebbe essere questo il distinguo: capire se c'è un altro modo per illustrare quel passaggio tematico, con altro materiale: se non c'è (o se c'è ma si tratta di un pezzo banale), allora un pezzo su centinaia di pezzi esposti non penalizza certo l'espositore.
L'importante, secondo me, è però di evitare che, alla fine della fiera, un pezzo più un pezzo più un altro pezzo diventino cinquanta pezzi.
Cioè, quello che voglio dire è che il messaggio che dovrebbe uscire fuori da questo topic è che comunque quel materiale non è inseribile, ma se rappresenta quell'eccezione per illustrare un passaggio tematico altrimenti non illustrabile non muore nessuno, nè il collezionista nè l'osservatore nè il giurato.
