Già, Luciano, eccezionale!
Non so perchè, però mi ricorda tanto le "pasquinate" che, per l'occasione, si sono trasferite, seppur non in versi, dalla statua di Pasquino alla carta stampata di un quotidiano
A parte eventuale altro materiale filatelico, mi piace citare Giordano Bruno per un suo scritto, il
De vinculis in genere, che ritroviamo, pensate un po', in questo intero postale di Bulgaria:
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Nel
De vinculis, Giordano Bruno analizza il "vincolo" che sussiste tra due cose o persone, e tale scritto si innesta in un momento della sua vita in cui, invece, era prolifico di letteratura magica ed esoterica (per l'epoca), trascurando infatti del tutto le relazioni tra il "vincolante" ed i demoni, relazioni che invece erano state abbondantemente espresse nel
De magia mathematica e nel
De magia naturali.
Ricordiamo, infatti, che Giordano Bruno venne condannato per eresia, e che una delle sue "colpe" più gravi fu quella di appoggiare la teoria eliocentrica copernicana, secondo cui la Terra ruotava attorno al Sole, e non viceversa... aggiungendo, inoltre, che il sistema solare non era altro che una parte di un infinito più grande che, in quanto infinito, non aveva limiti o dimensioni. Assurdo, per l'epoca, è ovvio...
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Scriveva nel
De la causa, principio et uno:
È dunque l’universo uno, infinito, immobile; una è la possibilità assoluta, uno l’atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo et ottimo; il quale non deve poter essere compreso; e perciò infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato e per conseguenza immobile; questo non si muove localmente, perché non ha cosa fuor di sé ove si trasporte, atteso che sia il tutto; non si genera perché non è altro essere che lui possa derivare o aspettare, atteso che abbia tutto l’essere; non si corrompe perché non è altra cosa in cui si cange, atteso che lui sia ogni cosa; non può sminuire o crescere, atteso che è infinito, a cui non si può aggiungere, così è da cui non si può sottrarre, per ciò che lo infinito non ha parti proporzionabili.Infine, Luciano, sapevi che nel
Cantus Circaeus scrive della maga Circe che, rovesciando il noto mito narrato da Omero, mostra all'allieva Meri come rivelare la vera natura bestiale di esseri che hanno una forma umana?
