Luciano Calenda ha scritto:
Caro Paolo (mi rivolgo anche a Pietro e Salvatore), mi riferisco al tuo puntuale e preciso intervento in risposta a Pietro e che si è concluso con l’invito ad essere ottimista, a perseverare sempre, a crederci…
Tutto giusto e condivisibile anche perché uno dei lati belli della Tematica, e sul quale non ci si ferma troppo a rifletterci, è proprio quello relativo al “materiale” ed alla differenza, fondamentale, tra ‘rarità’ e ‘costo’. Quelli come noi che partecipano da tanti anni a manifestazioni a concorso, sanno benissimo che i due concetti non coincidono quasi mai: il primo, la “rarità”, è un fatto oggettivo riferito a quanti pezzi, di quel tipo, circolano normalmente nel mercato, o nell’ambiente specifico dei collezionisti del proprio tema; il secondo, il ‘costo’, dipende da tanti fattori soggettivi:
1. Il venditore di un certo pezzo sa quanto esso sia raro? Se sì, fa un prezzo adeguato, se no lo valuta come tante altre buste qualsiasi (mi riferisco, ovviamente, al materiale diverso dai francobolli) non esistendo alcun catalogo o prezzario di materiale tematico. Ricordo di un venditore che stabiliva i prezzi in riferimento all’anno di produzione: un annullo, veramente comunissimo, era prezzato 15 euro solo perché era del 1950; in realtà ne vale 2-3 al massimo!
2. La situazione è leggermente differente se il venditore è specializzato in tematica; ma ricordiamoci che egli può saperne di più di sport e di qualche altro tema più comune ma forse non sa molto di petrolio o di radio…
3. Il collezionista è sempre l’esperto numero uno del proprio tema, ed allora spesso è anche lui che fa il prezzo (sempre nei limiti delle proprie disponibilità di spesa, ovviamente). Se sa che un pezzo è introvabile, o quasi, è disposto a spendere una cifra sicuramente maggiore pur di averlo. Non sempre accade che, ‘ravanando’ (come dice un comune amico genovese) negli scatoloni di buste (soprattutto quelle non prezzate) si trova qualcosa di veramente particolare e raro ed allora la si prende e la si mette insieme ad altre buste che uno non avrebbe mai comprato pur di non far capire al venditore di essere interessati proprio a quel singolo pezzo!!! Molti anni fa un amico trovò, nello scatolone di un commerciante nel famoso mercatino di Parigi, un’affrancatura meccanica sportiva decisamente rarissima e la pagò poche migliaia di lire invece delle varie centinaia di migliaia di lire che valeva…
4. Bisogna considerare che i prezzi stabiliti da grandi operatori filatelici (soprattutto se stranieri) sono sempre notevolmente più alti di quelli che si trovano attraverso altri canali (venditori occasionali, banchetti, circoli, collezionisti, internet, etc.) e spesso ingiustificati. Uno dei consigli che si da sempre è quello di esser pazienti e di non buttarsi a capofitto per avere un certo pezzo sempre che non si abbiano esigenze particolari (mancava alla mia collezione basket un semplice annullino francese del 1974. Era diventata un’ossessione e benché non fosse esiziale per la mia raccolta in formato esposizione sarei stato disposto a spendere anche 100 euro dopo circa una trentina anni di vana ricerca… Ebbene, all’improvviso, ne trovai due esemplari, a distanza di qualche settimana, presso venditori diversi a 3 e 4 euro!!).
5. Ultimo esempio: il Gronchi rosa citato è notoriamente costoso ma non raro perché basta avere una certa somma e lo si trova presso quasi tutti i commercianti filatelici, grandi e piccoli.
Questa lunga chiacchierata per spiegare che, in effetti, i concetti da te espressi sono corretti ma vanno giustamente interpretati ed integrati; mi spiego meglio. Tu dici che la tua collezione (oro grande) è basata su quattro o cinque pezzi costati intorno ai 60/70 Euro, meno di una decina costati sui 40/50 e il resto sotto i 35, con picchi sui 10/20 Euro. Ovviamente ci credo ma è necessario ricordare anche che la valutazione non dipende solo dal materiale perché la ‘rarità incide per il 20% del punteggio totale e le altre voci sono tutte più soggettive… e poi hai giustamente sottolineato come ci siano voluti un po’ di anni per costruire ciò che hai fatto. Quel che voglio sottolineare io è che i pezzi da 60-70 euro, o anche alcuni da 35 o da 15 euro, possono essere poco costosi in assoluto ma essere veramente rari, nel senso che tu sai che ne esistono pochissimi esemplari mentre forse il venditore non lo sapeva o, anche sapendolo, voleva venderlo comunque. A volte c’è anche il colpo di fortuna del collezionista, vero? A ciò si aggiunga, anche, che il prezzo dipende molto dal tema specifico: quelli più ricercati (Olimpiadi, Calcio, Storia, Europa, Automobile, etc.) sono sempre più costosi di quelli meno richiesti (alla ‘Catalano’: è la legge di mercato).
Basta, ho scritto troppo. Il mio scopo è solo quello di evitare che si creino aspettative fuorvianti da parte dei collezionisti espositori, soprattutto alle prime armi, che possano pensare di arrivare facilmente al top senza la necessità di ricercare materiale di un certo livello o di un certo ranking di valore commerciale: insomma non è sufficiente infarcire le collezioni di pezzi di medio o basso costo salvo che non si abbia la fortuna di trovare tutti pezzi rari. Ricordiamoci, in chiusura, che a volte può accadere anche che ‘rarità’ e ‘costo’ vadano di pari passo…
Luciano
Caro Luciano,
concordo con quello che tu hai sopra scritto soprattutto quello che ho sottolineato in rosso.
Infatti è quando vedo il risultato di certe collezioni che un po' mi demoralizzo:
all'uopo sotto allego un mio intervento fatto in un altro post tempo fa sulla famosa collezione sull'automobile :
Pietro Mariani ha scritto:
Grazie Vincent
Volevo un attimino parzialmente dissentire
sulle lodi espresse a questa collezione :
per carità, è solo un parere personale e non mi permetterei mai di mettere in discussione i giudizi di Giurie super blasonate ma,
lasciatemelo esprimere:
Certo, la collezione è piena zeppa di "rarità", pezzi mai visti, da far girare la testa
(anche se ci sono francobolli e documenti di paesi si UPU ma un po' "strani"
) .
Al di la di questo, mi sembra di vedere una collezione un poco "pasticciata" ovvero come presentazione non mi sembra il massimo.
Inoltre non mi sembra di aver visto una sola lettera (raccomandata o per via aerea) dove venga descritto l'importo dell'affrancatura.
Sempre secondo il mio modestissimo parere, nella PAGINA del PIANO c'è solo l'elenco dei vari capitoli senza una breve descrizione di ciò che si vuole raccontare nella collezione...
Ad ogni modo, anche in questo caso sembra che in una collezione, le RARITA', (ma perché ha ricevuto 27 su 30 ?????) vengano premiate colmando lacune sugli altri aspetti ... che secondo me non sono secondari.
Scusate questo parere di un invidioso
Pietro
Pietro
P.S.
comunque non mollo