Marco ormai, come ben aveva previsto Luciano, sei l'esperto n.1 del settore, quindi sarà bene che inizi a studiare sul serio la cosa!
Per quanto riguarda la discussione di Vasto, la posizione di Marco riportata su Vaccari News riassume quanto emerso nel dibattito
Cita:
“Fermo restando che ognuno colleziona ciò che lo appaga, e che sono molto più postali di tanti francobolli (vedi i personalizzati), occorre non farsi prendere la mano. Almeno dal punto di vista dei regolamenti Fip. Non essendovi, di fatto, alcun controllo della struttura postale sulle aggiunte effettuate dal cliente, in genere manca quella ufficialità che ne giustificherebbe un impiego, ad esempio in una tematica. Mi spiego: in uno studio di storia postale che esamina le attuali modalità sostitutive all'affrancatura, i posta target ci stanno benissimo, anche quelli adattati, funzionali a dimostrare che tale opportunità è riconosciuta. Mi sembra più difficile, invece, utilizzare un posta target personalizzato con un gatto in una raccolta sui felini. A meno che serva a dimostrare che quella specifica ditta abbia un collegamento diretto con l'animale, ad esempio perché è l'emblema aziendale od opera nel settore veterinario”.
Provo a dirla con altre parole:
- NO all'uso in tematica dei posta target personalizzati in funzione del soggetto che rappresentano
- più SI che NO all'uso in tematica dei posta target per documentare la ditta che lo utilizza, in quanto essa è titolare di un contratto con Poste che le consente di affrancare in tal modo le sue corrispondenze