"Gli animali da fuori guardavano il maiale e poi l'uomo, poi l'uomo e ancora il maiale: ma era ormai impossibile dire chi era l'uno e chi l'altro".
Il 17 agosto del 1945 a Londra viene pubblicato il famoso libro di George Orwell, "La fattoria degli animali", un romanzo satirico/allegorico/distopico che riscuote ancora oggi tanto successo in quanto parla di un argomento sempre attuale: la grande arroganza del potere.
Le vicende si svolgono nella tenuta del fattore Jones che, senza un minimo di pietà e spesso sotto l'effetto dell'alcol, sfrutta e maltratta gli animali. Questi una sera si riuniscono al cospetto del Vecchio Maggiore, l'anziano e saggio maiale di dodici anni, il quale racconta di un sogno che ha fatto: tutti gli animali sono liberi dalla schiavitù dell’uomo e sono in grado di autogestirsi. Dopo tre giorni il Vecchio maggiore muore. La sua eredità viene raccolta da Napoleon, Palla di Neve e Clarinetto, tre maiali giovani. Una sera il fattore, come sempre ubriaco, lascia gli animali senza cibo e dimentica di mungere le mucche. Gli animali, affamati, escono allora dai recinti per cercare di sfamarsi ma scatenano l'ira di Jones e degli altri fattori. A quel punto nella fattoria scoppia una rivoluzione. Gli animali cominciano a battersi contro gli uomini e riescono a cacciarli via, rinominando la fattoria. Su una parete vengono fissati i sette comandamenti che tutti gli animali devono rispettare. Tra questi, l'ultimo comandamento stabilisce l'uguaglianza di tutti gli animali. Sotto la guida di Palla di neve e Napoleon segue un periodo di pace e prosperità. I maiali però, a lungo andare, accentrano nelle proprie mani poteri e privilegi sempre piùgrandi. Più passa il tempo, più emerge la distinzione tra loro e gli altri che, più o meno consapevolmente si piegano al volere dei suini. I rapporti tra Napoleon e Palla di Neve però ad un certo punto degenerano sfociando in ripicche, scontri, violenza. Da quel momento Napoleon e i maiali assumono i tipici comportamenti umani e dunque cominciano a camminare in posizione eretta, bere alcol, trattare con gli esseri umani, indossare abiti e dormire in letti confortevoli. Gli ideali dell'iniziale rivoluzione sono svaniti e l’ultimo comandamento recita ormai: "tutti gli animali sono eguali, ma alcuni animali sono più eguali degli altri." Il romanzo si chiude con l'alleanza tra maiali e umani che insieme si ubriacano e giocano a carte litigando per i punteggi totalizzati. Osservando la scena dalla finestra gli altri animali delle fattoria non riescono più a distinguere gli uomini dai maiali.
Un libro che vale la pena leggere almeno una volta nella vita, qualunque sia l'epoca in cui si vive.
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