23 febbraio: Festa internazionale del libro e delle rose
Correva l'anno 1926 e lo scrittore spagnolo Vincent Clavel Andrés propose di istituire in tutta la nazione la Giornata del Libro Spagnolo. Tale proposta fu accolta con entusiasmo da Re Alfonso XIII° e da allora, in Spagna, nacque l'usanza di un tenerissimo scambio tra innamorati: l'uomo donava una rosa alla propria amata e la donna ricambiava con un libro, sicuramente scelto con cura e con l'intento di trasmettere in maniera indiretta un messaggio al partner. Al fine di promuovere l'interesse per la lettura, nel 1996 l'UNESCO istituì, sulla scia della tradizione catalana, la Giornata Internazionale del libro e del diritto d'autore; la prima capitale mondiale del libro -ovviamente- fu Madrid. Si celebra il 23 aprile per varie ragioni: in Catalogna si festeggia San Giorgio, suo Patrono; nel 1616 (il 23 aprile) morirono tre conosciuti scrittori: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garciloso de La Vega; è l'anniversario della nascita di Primo Levi; è l'anniversario della pubblicazione de "L'Infinito" di Leopardi. Queste le coincidenze più rilevanti (ma ve ne sono altre!) che hanno portato a scegliere il 23 aprile. La lettura, attraverso la quale ci si immerge in universi paralleli, si esplorano mondi sconosciuti e si viaggia oltre lo spazio e il tempo, offre tutta una serie di vantaggi a livello cognitivo, emotivo e relazionale. Purtroppo la generazione Z (fatta salva qualche eccezione) non comprende l'importanza della lettura quale strumento di emancipazione della mente. Nell'immagine allegata un francobollo da € 0,70 emesso nel 2014 da Poste Italiane che raffigura la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano che, in fatto di ricchezza del patrimonio librario è la terza in Italia e che conta un milione e mezzo di testi.
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