20 marzo 1852: viene pubblicato il romanzo "La capanna dello zio Tom"
Nato per scuotere le coscienze, "La capanna dello zio Tom", romanzo abolizionista dell'autrice statunitense Harriet Beecher Stone, descrive la cruda realtà della schiavitù ed ebbe una grande risonanza sociale. Le vicende ruotano intorno al crudele destino di Tom, schiavo di Shelby, proprietario di una piantagione americana e uomo di buoni sentimenti. A causa di grossi problemi finanziari Shelby fu costretto a vendere tutte le sue proprietà, compreso Tom che, dopo varie vicende, divenne di proprietà di uno spietato coltivatore di cotone che gli ordinò di diventare un aguzzino. Rifiutandosi, Tom ricevette una serie di punizioni corporali che lo portarono ad una morte lenta e dolorosa. Proprio mentre giaceva a terra agonizzante Tom rivide per l'ultima volta il figlio del suo precedente padrone, che era andato a cercarlo con l'intenzione di riportarlo a casa, dal momento che la famiglia era riuscita a risollevarsi dalla situazione di instabilità economica. Il romanzo si chiude con la morte di Tom e col perdono nei confronti di chi lo aveva in qualche modo tradito, maltrattato, calpestato. Nell'immagine un francobollo USA del 2007 che ritrae Harriet Beecher Stowe
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