9 marzo 1562: Baci proibiti
Siamo a Napoli e il Viceré Fernando di Toledo emana un'ordinanza che recita:
"Attenzione! Popolazione! Gli atti violenti esercitati contro l'altrui pudicizia, che non consistono nella congiunzione carnale, TUTTI INDISTINTAMENTE si noverano nella categoria degli stupri tentati".
Cosa significava tutto questo? Capitava spesso di scambiare per effusioni amorose dei tentativi di aggressione, dunque per evitare ai malintenzionati delle scappatoie le autorità del Regno di Napoli presero seri provvedimenti e vietarono a tutti qualunque tipo di effusione pubblica. Alcuni storici hanno spiegato le ragioni di tale decisione in altro modo: l'esagerata spinta cattolico-moralizzante, la paura di contagi oppure ancora l'intenzione di fermare i matrimoni concessi dopo i "baci galeotti". Era infatti diffusa l'usanza, tra gli innamorati i cui genitori non approvavano la relazione, di baciarsi in pubblico in modo da ottenere un consenso forzato in quanto, per l'opinione pubblica, la ragazza che era stata baciata non era più pura bensì disonorata. Un aneddoto tramandato oralmente racconta che il bacio galeotto finì di dare i frutti sperati quando un forestiero, conosciuta quest'usanza, dopo la messa bacio' pubblicamente la figlia di un nobile di cui si era invaghito. Ne nacque una discussione dentro la Chiesa e il padre, non accettando assolutamente che la figlia sposasse uno sconosciuto, le fece lavare il viso nell'acquasantiera ed esclamò: ecco, adesso è di nuovo pura! Risultato? Il giovane fece una figuraccia davanti a tutti e da quel momento sparì dal Regno di Napoli e l'escamotage del bacio galeotto non sorti' più alcun effetto. Nella foto un altro bacio proibito, questa volta con i dentelli: l'espresso da 60 cent. Baci Perugina, mai emesso perché ritirato il 27/8/1925. Perché? Perché ritenuto scandaloso con quella vignetta che ritraeva le effusioni di una coppia. Impensabile che l'immagine del Re dovesse stare insieme ad una oscenita' simile, il cui scopo era pubblicizzare dei cioccolatini. L'indignazione fu tanto forte da sfociare in una interrogazione parlamentare il cui esito portò al ritiro di quei francobolli prima ancora che venissero emessi.
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