6 marzo: Santa Rosa da Viterbo.
Patrona della città di Viterbo, è considerata una Santa per i prodigiosi miracoli ricevuti da chi andò a pregare presso la sua tomba dopo la morte avvenuta in giovane età. Rosa, proveniente da una modesta famiglia, era affetta da una patologia rara, la sindrome di Cantrell, che di solito porta alla morte entro il terzo anno di vita. Sin da ragazzina aveva desiderato entrare presso il monastero delle Clarisse, vicino casa sua, ma qui era sempre stata rifiutata per la sua estrazione sociale. Decise allora di professare la pace e la carità per le vie della città, in qualità di terziaria, cosa che portò l'imperatore a disporne l'esilio. Rosa morì nel 1251, a 18 anni e, come già detto, chi andò a pregare nel luogo in cui era sepolta, ricevette dei miracoli. Papa Alessandro IV, sognando per ben 3 volte Rosa che chiedeva di esser spostata nel monastero delle Clarisse, nel 1258 ordinò la riesumazione del corpo e, in quell'occasione, ci si rese conto che questo era intatto, come fresche e profumate erano ancora le rose con cui venne sepolta. Nel frattempo il Clero e le autorità cittadine chiesero la sua canonizzazione. Nel 1357 un incendio devastò il monastero delle Clarisse ma ancora una volta il suo corpo non fu minimamente intaccato. Il processo di canonizzazione per Rosa non si è mai concluso, dunque è ancora in corso. Nell'immagine il francobollo da £ 800 emesso in Italia nel 2001 per celebrare 750° anniversario della morte di questa Santa non ancor Santa.
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