5 febbraio: Sant'Agata
Di Agata abbiamo antichissime testimonianze scritte: ne parlano il testo liturgico vergato da Ambrogio, il Martirologio Geronimiano, il Sacramentario di Papa Gelasio I° e quello di Papa Gregorio Magno. Sappiamo che Agata nacque in una nobilissima famiglia di religione cristiana, e sappiamo anche che a quei tempi i cristiani non potevano professare liberamente la propria religione, così come stabilito qualche tempo prima da Settimio Severo col suo editto, le cui parole Decio prese alla lettera, esasperandole. Catania si trovava sotto la dominazione romana e Quinziano era proconsole nella città siciliana. Essendosi invaghito della quindicenne e visto il rifiuto della giovane nonostante le continue avances, il proconsole le ordinò di rinnegare la propria fede cristiana e di adorare gli dei pagani ma Agata si oppose fermamente; fece in modo di corrompere il suo spirito consegnandola ad una cortigiana di facili costumi che la portò in un luogo di perdizione ma anche questo non scalfi' l'integrità della giovane; la fece processare e subito dopo torturare nei modi più impensabili, addirittura le vennero strappate le mammelle, ma lei non cedette neanche di fronte a tanta barbarie; fu infine bruciata viva e mente il suo corpo veniva divorato dalle fiamme, il velo rosso che portava sulle spalle rimase integro. Un terribile terremoto, mentre tutto questo accadeva, scosse Catania e i due carnefici che la torturavano su ordine di Quinziano morirono sotto le macerie. Agata divenne presto la Santa Patrona di Catania e la protettrice dai terremoti e dagli incendi. Si racconta che più volte il suo velo rosso fermo' la potenza distruttiva delle eruzioni vulcaniche che minacciavano alcune cittadine catanesi. I festeggiamenti che ogni anno vengono fatti in onore di questa Santa, che raccoglie puntualmente circa 1 milione di presenze, sono paragonati a quelli della settima Santa di Siviglia o a quelli per il Corpus Domini del Cuzco, in Perù. Simbolo della festa sono le Candelore, grosse costruzioni in legno scolpite dalla superficie dorata, con un peso che va dai 400 ai 900 chili, portate a spalla da 4, 8, 10 o 12 uomini vestiti con il tradizionale "sacco". Ogni candelora è legata a una corporazione di arti e mestieri. Sfilano, in successione, il Cero di Mons. Ventimiglia, la Candelora dei Rinoti, e poi, in sequenza, quella dei giardinieri, dei pescivendoli, dei fruttivendoli, dei macellai, dei pastai, dei pizzicagnoli, degli osti, dei panettieri, il cereo del Villaggio Sant' Agata, la candelora degli artigiani e infine il Cereo del Circolo Sant'Agata. In questi giorni si mischiano culto, tradizione, folclore e devozione e ho un'assoluta certezza: nonostante oggi il tempo sia veramente brutto e non prometta niente di buono, i devoti non si fermeranno. Speriamo di non dover sentire notizie poco piacevoli al riguardo.
Per approfondire l'argomento segnalo un link:
https://www.siciliainfesta.com/feste/fe ... atania.htmNell'immagine il francobollo della serie Folclore da £ 450 emesso nel 1986.