27 gennaio 1945: giornata della memoria
960.000 ebrei, 74.000 polacchi, 21.000 Rom, 15.000 prigionieri di guerra sovietici, 10.000 esseri umani di altre nazionalità: questi gli impressionanti numeri, secondo i dati dell' US Holocaust Memorial Museum, che riguardano la morte di tanti innocenti, vittime dello sterminio di massa pianificato e messo in atto dal nazismo per avere un mondo "Judenfrei". Arrivavano con dei treni merci in quel campo allestito nella metà del 1940 ad Auschwitz; scendevano sulla Judenrampe e poi venivano selezionati. Tutti vercavano la soglia; alzando un po' il capo potevano leggere una frase, una frase beffardamente illusoria, "Arbeit macht frei", infatti alcuni andavano dritti nelle "docce", altri nei forni crematori, altri erano destinati a degli "esperimenti"; quelli ammessi ai lavori forzati facevano la stessa fine, era solo questione di tempo. Un orrore infinito. E oltre quei cancelli, corredati da quel motto, il 27 gennaio del 1945 tutto il mondo ebbe modo di vedere cosa gli uomini sono in grado di fare, quanto male possono infliggere ai propri simili, quanto abili possono essere nel giustificare le proprie nefandezze. Verso mezzogiorno, i soldati sovietici scoprirono il campo di concentramento di Auschwitz e liberarono circa 7.000 prigionieri, tra cui molti bambini. E oggi si commemora il giorno di quella liberazione, la chiamano "Giornata della Memoria", ma di questa memoria ne abbiamo abbastanza? Cosa abbiamo imparato dalla storia? Siamo tutti in grado di leggerne le pagine? Nell' immagine il francobollo della serie tematica "Il senso civico" da € 0,95 dedicato alla Presidenza Italiana dell' Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto emesso da Poste Italiane nel 2018. Per l'occasione è stato emesso anche un folder contenente il francobollo, una cartolina e una busta fdc.
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