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 Oggetto del messaggio: Re: Franchigia miltare .
MessaggioInviato: 25/08/2011 6:37 
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Buongiorno.

Bandiera in francese si dice: drapeau.

Se ti riferisci al primo periodo del decreto, "bandes..." il decreto, fa riferimento al 1882.

In realtà, e mi rendo conto che manca documentazione, peraltro sparsa in tutto il thread.
il decreto autorizza i privati a stampare....

Ma c'è di piu': c'è un altro decreto del 3.8.1914, che faceva godere della franchigia a tutte
le destinazioni verso militari.

No problem: documentero' meglio, in expo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Franchigia miltare .
MessaggioInviato: 25/08/2011 14:32 
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Giulio non capisco l'appunto, avendo vissuto 6 anni in un paese francofono credo di saperlo leggere, e nel testo si parla appunto per queste carte ufficiali del fatto che "portent un faisceaux de drapeaux".

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Tematiche: Ferrovie (specialmente Africa e in generale <1960), Trasporti urbani, Funivie
Storia postale: Posta ferroviaria e tramviaria, Perfin, Marcofilia del regno d'Italia


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 Oggetto del messaggio: Re: Franchigia miltare .
MessaggioInviato: 25/08/2011 17:31 
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Iscritto il: 08/07/2011 15:15
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Paolo, ho assolutamente disguidato che avessi inteso bandes come bandiera (drapeau)
Tutto qui. E comunque scrivendo questo post, ti rendo ...giustizia, ammettendo il mio fraintendimento nel forum pubblico.

Cio' posto, tengo a segnalarti che:

- mi sembra chiaro che la mia "cartre lettre", è inclusa fra le franchigie postali, come si evince in altra parte di questo thread;

- mi sembra limpido, sempre come riporto in un file precedente di questo topic, che il 3.8.1914
con decreto (riportato nel mio penultimo post che include il decreto)tutte le corrispondenze godevano di franchigia postale, anche se erano compilate dalle famiglie, ma dirette a militari.

Detto questo manca ( e non lo trovo, per adesso) un articolo della stampa francese del tempo che segnala, in parole povere: ". siccome la capacità di stampa delle cartoline ufficiali
da parte del ministero delle poste,. era di 450.000 al giorno, esse si ritenevano insufficienti
per un contatto continuo e amorevole, che facesse sentire, appunto il calore della famiglia che
supportasse i militari al fronte"

Ed è per questo motivo che si autorizzavano i privati a stampare questi supporti, (con precise indicazioni di come dovevano essere indirizzate...)

Nel tempo, evidenzio, che la stampa di questi supporti da parte dei privati è stata assai copiosa e di multiforme fantasia, anche del colore della carta e annoverano una centinaio di varietà di disegno differenti.

Detto questo, e nel riservarmi di aggiungere ulteriore documentazione, mi prendo la penultima
parola :

Se c'è un catalogo (come c'è) che annovera il mio coq - victoire, tra le franchigie postali private ammesse al servizio e godenti della franchigia postale ogni discussione dovrebbe
decadere...sia pur ammettendo che sarebbe meglio esporla...viaggiata.

In ogni caso ti ringrazio per l'attenzione. E ancora una volta dopo averti richiesto nel forum
di quali tariffari mondiali sei in possesso (senza averne risposta); averti offerto il mio CD
del catalogo mondiale Scott dal 1840 al 2009 (senza avere risposta) :cry: ti chiedo... :D

sarai presente a Riccione ?

P.S: parla appunto per queste carte ufficiali del fatto che "portent un faisceaux de drapeaux". queste come sai meglio di me. sono le cartoline ufficiali che, tranne qualche varietà, abbiamno visto in tutti i mercatini ( due, tre, quattro cinque e sino a sei bandiere)


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 Oggetto del messaggio: Re: Franchigia miltare .
MessaggioInviato: 31/08/2011 17:13 
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Iscritto il: 17/12/2007 23:41
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Finalmente posso mantenere la promessa fatta all'inizio dell'estate e riportarvi la nota che sul catalogo Sinais (autori Jean Storch et Robert Françon) degli interi postali riguarda queste emissioni:

Cita:
GUERRE DE 1914-1918

Cartes et enveloppes de franchise militaire

La franchise postale était accordée pour la correspondance adressée à des militaires sous les drapeaux ou prisonniers ou envoyée par ces meme militaires. Les cartes ou enveloppes étaient officielles ou privées. De nombreuses éditions portent à l'emplacement du timbre le dessin d'une vignette, on peut trouver: un ou des drapeaux, des médailles, des portraits de généraux (Joffre), de rois (Albert Ier) ou du Président Poincaré. Souvent aussi une République, un poilu, un avion, un coq, une semeuse, une Alsacienne, un canon, un motif patriotique ou porte bonheur. La liste n'est pas limitative. Le plus souvent on trouve plus simplement la mention Franchise militaire ou FM dans un cadre plus ou moins orné. Ce ne sont pas des entiers mais des cartes ou enveloppes de franchise. Elles on été décrites, répértoriées et cotées dans les trois tomes du catalogue de MM. Sinais et Weingarten.


Il testo è chiaro e definitivo, ma si limita a dire che questi oggetti non sono interi postali, sia quelli ufficiali che quelli privati. Con un'interpretazione diversa, tra l'altro, da quanto si scrive in Italia per gli interi di franchigia (vedere ad es. l'introduzione al catalogo degli interi postali Filagrano - io ho l'edizione 2006-2007:
Cita:
INTERI POSTALI MILITARI IN FRANCHIGIA - Emessi dallo stato con esenzione della corrispondente tassa, postale purché inoltrata tramite un ufficio di posta militare. Non sono da considerare interi postali né le cartoline in franchigia mancanti dello stemma reale (I Guerrra Mondiale), né quelle dirette al Re o al Papa.


Dunque, limitandoci alla I Guerra Mondiale, quello che ne deduco è:

a) per la Francia:
- cartoline, buste e biglietti non sono interi postali
- quelli ufficiali sono solo quelli che riportano il disegno del fascio di bandiere (ma credo anche la serie ufficiale illustrata de l'Emprunt de la Libération)
- quelli ufficiali possono essere prodotti anche da privati (sono identificabili dall'indicazione precisa ed esplicita dell'autorizzazione), cioè enti di diritto privato che si sostituiscono allo stato per la produzione tipografica
- quelli non ufficiali sono tutti gli altri

b) per l'Italia
- cartoline, buste e biglietti sono interi postali se hanno lo stemma reale
- alcuni sono prodotti direttamente dallo stato, altri tramite singoli corpi di spedizione, corpi d'armata, le due armi (esercito e marina), singoli reggimenti o divisioni
- tutti quelli che non hanno lo stemma reale non sono interi postali

Ma il nostro problema non è di definizione bensì di uso in una collezione da esposizione tematica, ovvero di interpretazione del regolamento. Se due cartoline di franchigia, una italiana o una francese (entrambe con stemma a fascio di bandiere, per rendere ancora più evidente il paradosso) sono definite dagli specialisti dei due paesi in due modi diversi o addirittura opposti, c'è il rischio che lo stesso pezzo sia visto in un paese con occhi diversi in base all'interpretazione che ne dà la scuola di riferimento (Storch/Sinai contro Sintoni/Filagrano)?

Oppure è l'uso (utilizzo secondo le regole della franchigia militare, che sono analoghe nei due paesi) che ne giustifica l'inclusione? Ma allora gli esemplari nuovi (parlando solo di quelli ufficiali) dovrebbero essere ammessi per l'Italia (sono interi postali) e non per la Francia (non lo sono. Ma allora cosa sono?).

Oppure: la mia citata collezione (la trovate qualche messaggio più sopra) potrebbe subire all'estero una sorte ben diversa da quello che è stato il risultato di Milano?

E se il soggetto tematico è dato da un elemento grafico o testuale dell'oggetto esposto e se si arriva a definire che l'oggetto esposto non è un intero postale, cosa cambia che questo sia usato o no?

(Continuo ad usare la mia collezione come paradigma, solo perché presenta esempi interessanti.). Nella mia collezione sono presenti franchigie militari di 3 paesi diversi. Ci sono cartoline e biglietti in franchigia che documentano passaggi tematici risolti con oggetti che hanno una valenza di storia postale (un intero datato 8 settembre 1943, un altro che è partito dal reparto delle batterie contraeree dell'isola, un terzo che ha documentato l'attraverso del mare da parte di un carabiniere in un momento in cui i collegamenti erano interrotti, ci sono infine un paio di buste private con annullo della franchigia tedesca presente sull'isola in quel momento; tutti oggetti che giustificano la loro presenza raccontando i passaggi tematici con elementi di storia postale. Ovviamente si tratta di oggetti viaggiati e non ha importanza che siano definiti interi postali o no. Né conta il fatto che non contengono elementi grafici o testuali riferibili a passaggi tematici.

Infine ci sono le due cartoline, quella che raffigura la Corsica, cartolina in franchigia italiana della II Guerra Mondiale e quella che raffigura un tirailleur senegalese, cartolina in franchigia, per me ufficiale anche se non raffigura il fascio di bandiere, francese della I Guerra Mondiale. C'è il rischio che in un'altra occasione possano subire una valutazione diversa?

Chiedo scusa a Giulio per [i]essermi permesso di allargare l'argomento. Ma penso che se riusciamo ad avere un'idea chiara dell'insieme troviamo una risposta anche per il tuo quesito.

_________________
Roberto

In tematica mi trovate dalle parti di Parigi ... o all'isola d'Elba


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 Oggetto del messaggio: Re: Franchigia miltare .
MessaggioInviato: 31/08/2011 19:06 
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Ti ringrazio Roberto, per l'importante lavoro di ricerca che hai effettuato. Molto intressante e più che degno di essere approfondito da chi ne ha voglia, o da parte di chi ne ha competenza.

Per quanto mi riguarda, sono dell'avviso, che queste franchigie sono utilizzate o utilizzabili postalmente, e per tanto
(e non voglio prendere alcuna scorciatoia) sarebbero ammissibili in concorso.

Sarebbe altresì intressante, girare il tuo quesito ad un tematico Francese, per chiarire se esiste la differenza tra le franchigie postali italiane (riconosciute internazionalmente) e quelle francesi, e se quest'ultime in che veste sarebbero accettate ( o non accettate ).

In ogni caso, se esiste un Decreto (quello francese ) che autorizza il Ministero delle Poste a fare emettere...(omissis) e a godere della franchigia tutte le corrispondenze dirette a militari...dovrebbe andare da se che sono documenti postali...assolutamente validi anche per la tematica.

In ogni caso, attenderei altri pareri.

Ciao, e grazie

Giulio

P.S. Mi sono avvicinato alla filatelia tematica, dopo essermi tirato fuori dalle esposizioni a concorso, nella sezione di
storia postale. Decisi di smettere, quando alcuni giurati - con grande leggerezza - considerarono un mio pezzo un falso
che falso non era. Riaffacciandomi dopo anni alla filatelia espositiva, presentandomi a Verona il prossimo ottobre, non
mi illudo che come "nuovo" collezionista io sia un TESORO da salvaguardare perchè sono piene le fosse di filatelisti che
hanno fatto dietrofront, al cospetto di giurie che non leggono - non approfondiscono - e cassano con leggerezza.
Credo che il colloquio, fra concorrenti ed espositori, dovrebbe avvenire prima del giudizio...perchè sarebbe piu' proficuo
per ovvii motivi...


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