Marco Occhipinti ha scritto:
Infine, punto 5 dell'ultima slide. Come non essere d'accordo con quanto c'è scritto. Tornando tuttavia ai motivi per cui vale la pena evidenziare certi pezzi in collezione (ovvero, tra gli altri, anche per favorire il giurato nella comprensione dei pezzi), anche la ricerca che il collezionista ha effettuato dovrebbe essere posta in debita evidenza. Altrimenti, bene che tu collezionista mi evidenzi che sono noti solo due pezzi dell'ufficio di Kea, ma tu collezionista come lo sai? Come sei arrivato a questa conclusione? Perché hai consultato la letteratura sull'argomento e i collezionisti che collezionano questo argomento? E quali sono? Me li dici?
Su questo punto vorrei sapere cosa ne pensate, perché se riterreste utile che il collezionista fornisse anche queste indicazioni, ci si dovrebbe mettere d'accordo sul DOVE il collezionista dovrebbe farlo. Nella prima pagina della collezione? Nella scheda di presentazione (ma attenzione, alle Internazionali mica va presentata)? In una ipotetica pagina (da introdurre nei regolamenti, evidentemente) da inserire alla fine della collezione, come si fa in tutti i libri quando alla fine si riporta la bibliografia? Una collezione è assimilabile a un libro?
Nella prima pagina si possono citare gli elementi più rilevanti (es. i testi più rilevanti consultati).
Per entrare in maggior dettaglio, a livello di singolo pezzo, soprattutto quanto sono un po' eterogenei e quindi non basta citare un paio di volumi per circostanziare la fonte della stima di rarità, per me preferibile la "sinossi" che molti collezionisti mandano insieme alla pagina del piano anche nelle internazionali (di fatto simile alla nostra scheda di prenotazione)
Concordo con Michele e Marco che le stelline o asterischi da soli non sono la soluzione preferibile.