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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 15:45 
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Ciao,

sui TAAF ci sono molte informazioni su wikipedia in francese:
http://fr.wikipedia.org/wiki/TAAF

e un po' meno in italiano:
http://it.wikipedia.org/wiki/TAAF

Esiste poi un sito ufficiale:
http://www.taaf.fr/spip/

Da questi siti ho desunto che, pur essendo territori d'oltre mare, riconosciuti, inseriti anche nella costituzione francese, hanno un regime particolare: sono retti da un prefetto (quindi nomina governativa) e non da un governatore, sono fuori del territorio della Comunità Europea (e quindi anche di Schengen) pur utilizzando l'Euro e per quanto riguarda la Terre Adélie compresa nei territori autrali per i quali esiste un trattato internazionale di non appropriazione (trattato sull'Antartico), la sovranità francese è contestata da molti stati.

Per quanto riguarda il discorso postale le notizie importanti da considerare, secondo me, sono queste:
- il territorio conta mediamente 140 abitanti che per la maggior parte (o la totalità) non sono nuclei familiari ma funzionari in missione (a proposito: i TAAF reclutano personale, per chi si fosse stufato del caldo torrido è un'opportunità da non scartare)
- il prefetto ed il governo dei TAAF risiedono alla Réunion, quindi all'esterno dei territori. Il prefetto è responsabile anche dell'amministrazione della giustizia, della gestione economica dei territori, dello sviluppo turistico, ecc.
- sul territorio vengono nominati dei capi distretto, con carica annuale, assolutamente volontari e responsabili dell'intera gestione dei territori.

Qui finisce la struttura organizzativa dei TAAF. Questi capi distretto sono anche agenti postali? Sarebbe da indagare (ma la risposta ce la può dare solo il nostro amico Fabio Vaccarezza).

Vista la varietà di buste e bolli che avete presentato, si potrebbe dire che i TAAF hanno un'altissima percentuale di uffici postali per abitante.

Un discorso particolare merita la nave Marion Dufresne che è l'unico punto di contatto tra i territori ed il resto del mondo. La nave compie regolari crociere tra la Réunion ed i territori nel periodo invernale (l'estate australe) e mi sembra di ricordare che ha a bordo c'è un ufficio postale (quindi un servizio postale a bordo, che altrove è praticamente scomparso).

Vista la situazione, si potrebbe dire che la sola corrispondenza non filatelica esistente potrebbe essere quella privata verso la madrepatria (immagino sempre di meno visti i tempi di consegna), mi sembra difficile pensare che la corrispondenza amministrativa tra il governo e i capi distretto viaggi per lettera semplice (è più probabile che il tutto sia predisposto in casse che vengono periodicamente imbarcate nella Marion Dufresne e sbarcate nei vari porti toccati).

Questo è quello che sono riuscito trovare.

Marco Occhipinti ha scritto:
...con 6 francobolli riproducenti il minerale "spinello"! ...


Addirittura 6. Non ti sembra di aver superato la dose massima consentita? :))

:ciao: :ciao:

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Roberto

In tematica mi trovate dalle parti di Parigi ... o all'isola d'Elba


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 19:03 
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Hola
Marco ha dicho
Il francobollo nasce per assolvere alla tassa da pagare per il trasporto della corrispondenza: più o meno, il succo è questo.
Nelle nostre collezioni da esposizione inseriamo tanti francobolli nuovi per illustrare questo o quel passaggio tematico.
Ma se il francobollo nasce per "viaggiare" su busta, perchè non inserire alcune buste con il francobollo viaggiato (parlo di normalissima corrispondenza viaggiata, non annulli speciali o di favore)?

Scusi (perdón por mi italiano) Marco dice la verdad.
Mas tambien es verdad que ahora en España es muy dificil franquear una carta con sellos. Las estafetas de correos NO VENDEN SELLOS. :evil: :evil: :evil: :evil: Venden etiquetas, ATM, etc. Es decir, pagas por el servicio, pero no hay sellos normales.
Si quieres enviar una carta a un amigo, franqueada con sellos hay que ir al Servicio Filatelico, en el centro de Madrid. :roll: :roll: :roll:
Ma, España es un gran emisor de sellos de correos... especialmente dedicados a abastecer el mercado filatelico...En 2008, hay mas de 40 emisioes de sellos, que nadie usa para el propio correo..... :oops: :oops: :oops: :oops:
Y ahora han copiado los sellos personalizados: por ejemplo, el CIFT puede tener su propio sello de correo interior español, al precio de 1€. Existen emisiones de 50 ejemplares... :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: realizadas por particulares...

En esta situacion, si Mario incluye un sello español en su coleccion, ¿por que se mortifica pensando si puede incluir un sobre de los TAAF? :D :D :D :D

Yo creo que hay que coleccionar cartas verdaderamente viajadas, especialmente de los ultimos diez años. Son dificiles de conseguir. Y algun día se expondran en las exposiciones FIP como piezas raras, mas raras que las cartas de 1910-1940. El volumen de correo actual es mucho menor que en el s XX. :?: :?: :?:

Tanis

:ciao: :ciao: :ciao:


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 20:27 
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Roberto Petrone ha scritto:
Marco Occhipinti ha scritto:
...con 6 francobolli riproducenti il minerale "spinello"! ...
Addirittura 6. Non ti sembra di aver superato la dose massima consentita? :))
Stavo in crisi d'astinenza filatelica, e mi sarei accontentato anche dei francobolli delle TAAF :D :D :D

Comunque, anche da ciò che ci dice Roberto, mi sembra di capire che la situazione postale di questi territori è davvero anomala, e ciò che leggo non fa che rafforzare i miei dubbi sull'opportunità di inserire pezzi del genere in collezione. Opinione strettamente personale, s'intende.

L'esempio del Vaticano di Luciano, in sostanza, è calzante, ma come dice lo stesso Luciano in effetti il Vaticano è uno stato, con piena autonomia, cosa ben diversa dalle TAAF (il fatto, a cui avete già accennato, di avere valori in Euro in un posto dove di Euro ne circoleranno davvero pochi, se non nessuno, dovrebbe far riflettere .... se fossi un ricercatore, e dovessi trascorrere sei mesi a Kerguelen, mi porterei 500 Euro per lo shopping? Che faccio, vado a comprarmi un gelato, in Antartide?? :D ).

Infine, rispondo a Tanis.
Riprendi un argomento di cui forse dovremmo parlare ancora, ovvero l'uso dei pezzi moderni nelle collezioni quando di pezzi moderni, in giro, se ne vedono davvero pochi.
Anzitutto, anche se la Spagna vende ATM e quant'altro, debbo riferirti, caro Tanis, che la situazione in Italia non è mica così tanto diversa... anzi... direi proprio che è la stessa identica cosa. Con le TAAF c'è una differenza sostanziale, però: sia l'Italia che la Spagna hanno una loro storia postale, hanno una loro connotazione postale, nei confronti degli altri paesi, ben chiara e definita, hanno uffici postali sparsi su tutto il territorio, hanno milioni di abitanti... tutte cose che le TAAF non hanno... e tra un ATM spagnola o italiana ed una busta delle TAAF come quella che ho mostrato, se posso scegliere, inserisco le prime in collezione.
Sempre, secondo me.

:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 14/09/2008 9:20 
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Mi correggo:
Roberto Petrone ha scritto:
Un discorso particolare merita la nave Marion Dufresne che è l'unico punto di contatto tra i territori ed il resto del mondo. La nave compie regolari crociere tra la Réunion ed i territori nel periodo invernale (l'estate australe) e mi sembra di ricordare che ha a bordo c'è un ufficio postale (quindi un servizio postale a bordo, che altrove è praticamente scomparso).

In realtà la Marion Dufresne non ha un ufficio postale a bordo ma probabilmente solo una cassetta:
Immagine
e molto probabilmente per scopi puramente filatelici.

Noto comunque che vengono accettati (almeno per le lettere impostate a bordo) i francobolli della madrepatria. sarà perché questi sono in vigore anche nei TAAF oppure perché vale ancora la vecchia regola UPU che in alto mare si possono usare anche i francobolli esteri?

:ciao: :ciao:

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Roberto

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 Oggetto del messaggio: ANTARTIDE 1
MessaggioInviato: 14/09/2008 20:26 
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Ciao a tutti! :ciao: :ciao:
Sono stato chiamato in causa da Roberto Petrone, che probabilmente ipotizza che io sia uno specialista di posta Antartica e che quindi possa dare un mio parere sulla validità di certe cover della TAAF o comunque provenienti dal continente di ghiaccio e che poi possa anche dire la mia sull'organizzazione postale in quei posti remoti.
L'argomento è enorme, io NON sono un esperto per cui mi limito ad alcune considerazioni e a farvi vedere una busta NON FILATELICA ed anche il suo contenuto.
In generale la mia esperienza dice che il 90% delle cover antartiche sul mercato sono filateliche, molte non hanno mai visto il suolo o le Basi a cui si riferiscono, ma vengono timbrate in uffici postali preposti a gestire in entrata ed in uscita la posta diretta alle varie basi. Talora questi uffici sono militari con grosse limitazioni a partire dal settembre 2001. Se si vuole che la nostra posta arrivi veramente alle basi e che da lì ci rispondano, bisogna conoscere qualche ricercatore oppure appoggiarsi alle strutture nazionali con mesi di anticipo in modo che quando partono i materiali e il personale in sostituzione della spedizione precedente (avvicendamento di solito annuale) in mezzo al resto ci siano le nostre cover. Comunque ogni Nazione presente in Antartide ha le sue regole per la gestione della posta "filatelica". Comunque ci sono vari modi per collezionare l'Antartide ed io non mi ci addentrerò, ma vi posterò alcuni link che potranno aiutare chi vuole incominciare.
Ora mi fermo e proseguo in un altro messaggio.
ciao fabiov :ciao: :ciao:


Ultima modifica di fabiov il 14/09/2008 21:35, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: ANTARTIDE2
MessaggioInviato: 14/09/2008 20:44 
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Ciao!
continuo il discorso...
Quando però avete in mano una busta veramente viaggiata e proveniente da questi posti remoti... aldilà dell'aspetto filatelico e collezionsitico avete in mano qualcosa di speciale.
Guardate la cover ed il suo contenuto a a questo link:
http://www.cifr.it/cifr2/mi-antartide1. ... rdiaancora

(la cover è simile a quella della base Concordia vista in questo topic e postata da Patrizia... stessa tassazione per via del cambio di tariffa...) ma questo perchè??? ve lo spiega direttamente colui che mi aveva spedito la lettera...
ECCO con due mie righe di antefatto che COSA MI HA SCRITTO AL SUO RITORNO IN ITALIA IL DOTT. GIUSEPPE S.:

Colgo l’occasione per raccontare la storia di una cover pervenutaci proprio dalla base Concordia (vedi link di cui sopra) e che le dà altre informazioni sui servizi postali in essere. La busta è annullata con timbro del 14 dicembre 2007 della base francese Dumont D’Urville. E’ affrancata con un francobollo dei TAAF da 0,50 euro che raffigura la base stessa. La cover è stata tassata di 1,11 euro per affrancatura insufficiente. Nell’interno la lettera del dottor Giuseppe S., medico responsabile della nostra XXII spedizione è datata 21 giugno 2007, come la foto di un gruppo di scienziati con la scritta Third Winterover 2006-07 . Il dottore così ci ha risposto, quando abbiamo chiesto il motivo di quel lungo ritardo:
. La data che è riportata nella lettera e sopra la foto è il 21 Giugno, però l'annullo è di dicembre perché durante l'inverno la base è isolata e i collegamenti (compreso quelli postali) ricominciano con l'estate australe a fine novembre per interrompersi a fine gennaio. Quindi la lettera è rimasta "ferma" in un cassetto del Centro Medico fino a novembre. Nel periodo compreso tra novembre e gennaio le lettere partono da Concordia per raggiungere Dumont d'Urville e da lì, con la nave Astrolabe, fino a Hobart, in Tasmania. Quindi in Francia. La data che è riportata sopra la foto è il 21 giugno perché è il Midwinter, data importantissima per chi sverna in Antartide. E una data mitica per un esploratore antartico come lo è il passaggio di capo Horn per un velista. Svernare sul continente antartico è, glielo posso assicurare, "roba da uomini duri". E lo è ancora di più per chi sverna in una base all'interno del continente antartico, come ho fatto io, dove le condizioni sono veramente estreme. Le basi all'interno sono solo tre: Base Concordia (Italia-Francia), Amundsen-Scott (U.S.A.) e Vostok (Russia). Consideri che proprio la zona dove si trova la nostra base, Base Concordia, ha registrato la temperatura più bassa del pianeta degli ultimi tre anni: -81,9° C (in assenza di vento, perché con il vento abbiamo registrato –108°C!). Durante il Midwinter abbiamo organizzato delle feste in occasione dell'evento ed abbiamo ricevuto molte e-mail di auguri da tutte le altre basi antartiche e da molte personalità di tutto il mondo (persino dal Sig. George W. Bush!). E' stato veramente un momento magico…

Quindi sappiamo dal vivo qualche cosa di più sul funzionamento del servizio postale a base Concordia (base italo-francese)!

QUINDI SE POSSO ESPRIMERE IL MIO PENSIERO E LA MIA OPINIONE, BEN VENGANO COVER CON TIMBRI DELLA TAAF con bolli non in tariffa... anche se non sono Nazioni (ma a chi interessa????), se danno squarcio di un mondo lontano....
Ben venga un ritardo di mesi perchè esso è GENUINO e dovuto all'impossbilità di avere un collegamento postale... (e non hai ritardi cronici delle nostre poste... ho ricevuto l'altro ieri una raccomandata dall' isola Mauritius spedita e partità da là il 2 febbraio 2006 ed arrivata a me due anni e sette mesi dopo senza nemmeno la decenza di metterci il timbro di arrivo...)...
Per inciso collezionando io storia postale di isole ESTREME (cioè fuori dai circuiti normali) qualunque reperto con su un francobollo proveniente per certo dall'isola XYZ per me è pura è MANNA... altro che guardare se è in tariffa o altre dettagli che hanno significato SOLO se si può scegliere fra abbondante materiale filatelico...
ma ripeto.. è solo una mia posizione personale...
Dopo vi posto qualche link, per chi fosse interessato ad approfondire l'Antartide...
ciao ciao fabiov :ciao: :ciao:


Ultima modifica di fabiov il 14/09/2008 21:39, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: ANTARTIDE 3
MessaggioInviato: 14/09/2008 20:55 
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Ciao!
Chi volesse vedere un po' di materiale e sapere qualche cosa sulle spedizioni italiane in Antartide può leggere la sezione del Cifr dedicata alle spedizioni scientifiche:
http://www.cifr.it/mi-geoescielista.htm e seguire poi i vari link.
Chi volesse leggere un paio di miei articoli sulla FILATELIA DEI GHIACCI pò andare a questo link http://www.cifr.it/forum111a.html#ghiacciancora e leggere i due articoli in PDF.
Chi volesse avere una carellata sulle basi in Antartide e sulle isole subantartiche si legga le mie pagine 50, 50a e 50b a questi link: http://www.cifr.it/forum50.html
http://www.cifr.it/forum50a.html
http://www.cifr.it/forum50b.html
Ciao Fabiov :ciao: :ciao: :ciao:


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 14/09/2008 21:41 
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Caro Fabio,

anzitutto, ti rinnovo il benvenuto dopo avertelo dato nell'apposito topic.

Certamente ciò che ci mostri e ci racconti fa assumere a questi pezzi una sorta di "aurea" che è inevitabilmente legata alla vita che si conduce in un posto come quello (se penso a -108°, non riesco nemmeno ad immaginarmelo...).
Per cui, indubbiamente, quando si ha in mano una cover di quei paesi, di sicuro non si può non rimanere affascinati, magari facendo galoppare un po' l'immaginazione, da quali traversie può aver subito.

Tuttavia, la lettura dei tuoi messaggi non fa altro (dal mio punto di vista) che confermare i miei dubbi e le mie perplessità in merito a questi pezzi... dubbi e perplessità che sono legati (lo ripeto, a scanso di equivoci) solo ed esclusivamente all'inserimento di questi pezzi in una collezione da esposizione.
Anche io, nei miei raccoglitori, conservo pezzi ben oltre il "border-line", per una serie di ragioni... ma è evidente che quando però vado a partecipare a concorso con le mie collezioni mi devo attenere a delle regole. In questo caso specifico, non c'è una regola ad hoc che vieta l'inserimento di pezzi del genere, ma in questo topic si parlava, però, dell'opportunità di inserire tali pezzi quando si conosce la loro genesi.
Grazie mille per il contributo :clap: :clap:

:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 17/09/2008 19:04 
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Hola
Como curiosidad, he visto estas cartas de TAAF en Delcampe. Como podeis ver son muy interesantes... y realmente circuladas.

Tanis
:ciao: :ciao:


Allegati:
TAAF curioso.jpg
TAAF curioso.jpg [ 41.66 KiB | Osservato 5388 volte ]
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TAAF 3.jpg [ 38.08 KiB | Osservato 5388 volte ]
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TAAF 2.jpg [ 50.38 KiB | Osservato 5388 volte ]
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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 18/09/2008 0:01 
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Personalmente (ma è una mia opinione, strettamente personale) ritengo che i primi due pezzi mostrati da Tanis ci raccontino una "realtà più vera": ovvero di un territorio (le TAAF) strettamente legato ad uno stato (il Madagascar) per i servizi essenziali, tra cui la corrispondenza.
Realtà che esiste più o meno ancora oggi, da quanto mi pare di capire, ma che è in un certo qual modo mascherata da oggetti filatelici che sembrano essere allo stesso livello di pezzi francesi, spagnoli, italiani, americani, etc...
Forse ne sto parlando troppo, non vorrei far pensare che ho intrapreso chissà quale crociata contro le TAAF che, sinceramente, non m'hanno fatto nulla :D :D mi piaceva, però, rispondere a Tanis proprio per sottolineare quella differenza di cui ho cercato di parlare nei miei messaggi precedenti.

:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 08/03/2009 18:13 
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Leggendo qui https://www.cift.it/modules.php?name=Con ... =23&page=5 mi è venuto un dubbio.... una frode postale sarebbe inseribile in una collezione da esposizione? come ad esempio la copertina del libretto giornata del francobollo o un ritaglio di bollettino.

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 08/03/2009 19:03 
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Mah dipende
Se si tratta di vignette senza valore postale tipo quelle che citi, usate in luogo del francobollo, negli ultimi 30 anni almeno le poste hanno accettato e bollato di tutto, per cui si tratta di frodi assai facili da produrre, che eviteri di presentare.

Diverso è il caso di falsi per frodare la posta che riproducono i francobolli veri (es.il falso di Buenos Aires del 100 lire Democratica), per cui vale ciò che dice la pagina che hai letto e che qui riporto
Cita:
I falsi per frodare la posta, specie su documento viaggiato, vanno accolti a braccia aperte in collezione (con la chiara indicazione di ciò di cui si tratta) tanto per l'informazione data dalla loro illustrazione, quanto per il fatto stesso di essere dei falsi, che in particolari collezioni può costituire un interessante contributo tematico.

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 08/03/2009 20:30 
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Partendo dall'assoluta validità di ciò che ha detto Paolo, secondo me c'è un solo caso in cui si potrebbe presentare uno o al massimo due di questi esempi di frode moderna. Se io volessi fare una tematica sui molteplici aspetti del "Funzionamento delle Poste", nel capitolo relativo alle modalità dei servizi ai tempi nostri presenterei una o due buste affrancate con cose fasulle (francobolli stranieri, vignette 'pro tubercolosi', ritagli di bollettini e tante altre) per dimostrare quello che diceva Paolo: oggi si timbra di tutto!
Sul tema dei servizi come vengono effettuati oggi ci metterei anche la TP label 'fantasma' mostrata da Marco qualche giorno fa o le raccomandate con le 'pecette' dei codici a barra messe sui francobolli che deturpano le buste, o le buste di plastica trasparente che, invece, le proteggono. Ma, in questi casi, l'informazione tematica è data dall'oggetto in sé e non dal 'falso' o 'pseudo' francobollo. Spero di essere riuscito a farmi capire.
Ciao.
Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 09/03/2009 7:39 
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Iscritto il: 03/02/2008 20:46
Messaggi: 262
chiarissimi entrambi :) , grazie mille

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