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 Oggetto del messaggio: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 27/02/2008 19:56 
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Il francobollo nasce per assolvere alla tassa da pagare per il trasporto della corrispondenza: più o meno, il succo è questo.

Nelle nostre collezioni da esposizione inseriamo tanti francobolli nuovi per illustrare questo o quel passaggio tematico.

Ma se il francobollo nasce per "viaggiare" su busta, perchè non inserire alcune buste con il francobollo viaggiato (parlo di normalissima corrispondenza viaggiata, non annulli speciali o di favore)?

E difatti, nelle collezioni da esposizione si trovano svariati passaggi in cui il collezionista inserisce anzichè il francobollo nuovo, lo stesso francobollo viaggiato su busta, isolato o in multiplo (a seconda della tariffa, che il collezionista indicherà in didascalia per fornire un ulteriore elemento filatelico del pezzo mostrato).

Non solo. L'inserimento di un pezzo su busta produce una doppia conseguenza positiva:
1) si da più aria alla collezione: un conto è prevedere lo spazio per il francobollo nuovo, un altro conto è prevedere lo spazio per una busta... per cui, non ci sarà bisogno di scrivere molto testo, come invece può accadere se si devono descrivere 4 francobolli in fila;
2) si rispetta quanto suggerito dal Regolamento, nel prevedere l'uso più ampio possibile di tipologie di pezzi.

E fin qui ci siamo, mi pare.

Ciò di cui vorrei parlare con tutti voi è la misura (leggasi: quantità) di pezzi da inserire in collezione. Cioè, in altre parole, quanti pezzi del genere inserireste in collezione? Uno? Dieci? Cento?

E, seconda domanda: escludereste i pezzi più recenti, per inserire solo pezzi "vecchiotti"?

E, terza e ultima domanda: escludereste i pezzi in cui vi è un solo francobollo, isolato, prediligendo quelle buste (di porto maggiore, evidentemente) in cui sono presenti più pezzi dello stesso francobollo, magari viaggiato con tariffe particolari?

:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 28/02/2008 10:28 
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Se e' viaggiato con tariffe particolari gia' avrebbe un senso mettere l'intera busta ma non capisco perche' levare spazio con un francobollo su busta e annullo normale.
La busta dovrebbe essere finestrata e metterci troppi pezzi farebbe diventare i fogli come un colabrodo.
Poi l'annullo non copre la vignetta del francobollo?
Oppure non ho capito bene il tuo discorso :roll:
:ciao:


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 28/02/2008 11:17 
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Caro Marco (ed anche cara Patrizia),

Prima di rispondere alle tue domande specifiche lasciami fare una piccola ricostruzione della tendenza, sempre più marcata in questi ultimi tempi, ad utilizzare documenti postali affrancati con francobolli tematici al posto del singolo francobollo nuovo.

In effetti questo orientamento è nato diversi anni fa proprio in ossequio alla tua osservazione sulla funzione del francobollo ed ha cominciato a prendere sempre più piede anche se, inizialmente vi sono state un po’ di obiezioni di principio: se il messaggio tematico è dato dal singolo francobollo, perché utilizzare una busta senza alcun annullo speciale che porta via molto più spazio?

Questa obiezione, valida come principio, si è poi affievolita alla luce di altre considerazioni nel frattempo formatesi:

1. Si diceva che, per migliorare le proprie conoscenze filateliche, i ‘tematici’ sarebbero dovuti diventi diventare un po’ più ‘cultori di storia postale (ed, al contrario, si invitavano i collezionisti di Storia postale a diventare un po’ più tematici, almeno nella costruzione delle loro collezioni). Questo atteggiamento ha portato molta più tolleranza da parte delle giurie.
2. E’ molto più difficile, e quindi la soddisfazione/piacere è maggiore, trovare un francobollo tematico che affranchi una documento viaggiato piuttosto che il francobollino nuovo.
3. Certo si perde dello spazio sui fogli, ma a volte ne vale la pena, anzi si migliora l’equilibrio del foglio come hai giustamente osservato.

Fatte queste premesse, passo a darti le mie risposte e a dirti come mi sono comportato con le mie collezioni; però cambio l’ordine delle tue domande.

a. Per l’esclusione dei pezzi più recenti, vale, secondo me, la stessa regola dei francobolli e dell’altro materiale. Certamente devono essere privilegiati i documenti più ‘vecchiotti’ anche se, può sembrare un paradosso ma non lo è, in alcuni casi è forse più difficile trovare un francobollo moderno su busta viaggiata piuttosto che uno di 50 anni fa.
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b. L’affrancatura multipla, in tema, è sicuramente più apprezzabile del singolo pezzo perché è indice di una tariffa insolita ed anche per il suo maggiore impatto visivo (basti vedere gli esempi di seguito). Però io faccio poi una distinzione; se il documento postale è affrancato con il francobollo in tema e con altri diciamo 4 – 5 francobolli commemorativi diversi, anche se per una tariffa inusuale, evito di esporre il documento perchè ritengo che in questo caso il messaggio tematico è fortemente disturbato dalla presenza degli altri francobolli. (Altri esempi. Un ulteriore distinguo potrebbe essere fatto nel caso di contrapposizione tra raccomandata e lettera ordinaria, ma ne parleremo un’altra volta…).
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c. Infine, quanti pezzi. Bene, il mio pensiero è che per i documenti più vecchi e più rappresentativi bisogna fare ogni sforzo per trovare lo spazio necessario ad ospitarli; per quelli più moderni inserirei un pezzo solo se particolarmente significativo. Per la mia collezione principale sul basket (128 fogli) ho inserito una trentina di buste viaggiate e di queste solo 5-6 sono degli anni ’60 mentre tutte le altre sono del periodo 1934 – 1959. Quindi mi viene da dire che ciascun collezionista deve sapere quanti e quali pezzi inserire dal momento che egli è il massimo conoscitore della sua tematica ed è la persona più adatta per giudicare su un certo pezzo è raro e va inserito o se è comune ed è meglio lasciarlo fuori. Insomma, ciascuno deve trovare il giusto equilibrio con il suo buon senso.

Naturalmente preciso tutti le osservazioni dei punti che precedono si riferiscono a corrispondenza annullata con comuni annulli postali ordinari e non commemorativi.

In chiusura vorrei fare un’ultima osservazione. Spesso gli addetti ai lavori parlano con un certo fastidio di corrispondenza ‘filatelica’ (cioè quelle buste viaggiate sì ma create ad arte dai collezionisti per altri collezionisti o per se stessi) contrapposta a quella cosiddetta ‘commerciale’ o ‘genuina’. Premesso che non sempre è facile distinguere una busta ‘preparata’ da una ‘spontanea’, mi chiedo però che senso abbia questo discorso. La domanda principale a cui rispondere è : “il documento postale è realmente passato per le vie di posta?”
Se la risposta è affermativa significa che il francobollo, su quella busta, ha assolto la sua primaria funzione, quella postale, e quindi nulla conta se all’interno della raccomandata ci sia stata una ingiunzione legale o un biglietto di saluti. Addirittura sono state discriminate corrispondenze solo perché indirizzate a noti filatelisti! Come se io, dovendo mandare un documento importante a Paolo Guglielminetti, non potessi preparare un’affrancatura ricca invece dell’anonima targhetta nera!
Certo sono noti molti casi eclatanti di affrancature abnormi usate solo per avere la serie completa su un documento postale viaggiato (basti pensare alle lunghe serie del regno tutte su una busta); bene, in certi casi, anche esse possono essere inserite in una collezione tematica quando riescano a trovare una collocazione coerente con lo sviluppo tematico.

In conclusione, secondo me, ritornando al dualismo busta commerciale- busta preparata, e lasciando stare i casi limite, in linea di massima mi sembra di poter dire che entrambi i tipi di corrispondenza hanno pari dignità postale e filatelica.

Spero di aver dato un piccolo contributo ai tuoi quesiti. Me, se è il caso, andiamo pure oltre…

Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 28/02/2008 12:06 
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Caro Luciano,

faccio anzitutto una precisazione: quando parlavo di multipli su busta, mi riferivo a più esemplari dello stesso francobollo (uniti tra loro o meno). Se sulla busta trovo il francobollo che mi interessa per un certo passaggio tematico e sulla stessa busta ci stanno altri 2-3-4-5-... francobolli di altro tipo, eviterò accuratamente di inserire quella busta perchè, come hai già fatto osservare, disturbano il messaggio tematico.. in altre parole, è la stessa cosa di inserire un intero postale pertinente con annullo speciale non pertinente, o viaggiato con annullo a targhetta non pertinente (per esempio).

Per il resto, ti ringrazio per la completa ed articolata risposta, e devo dirti che sono d'accordo, per come la vedo io, con tutto ciò che hai scritto.

La vedo un po' difficile che i postalisti diventino un po' più tematici, per una sola ragione: lo SREV di Storia Postale dice chiaramente che non è possibile inserire francobolli nuovi, se non in rare eccezioni. Per cui, uno degli elementi principali di una collezione tematica, il francobollo nuovo, è escluso, da Regolamento, nelle collezioni di Storia Postale.
Inoltre, lo stesso SREV chiarisce molto dettagliatamente cosa devono trattare le collezioni di Storia Postale (tariffe, annullamenti, percorsi, etc...), e quindi un pezzo, inserito tematicamente in un certo passaggio, potrebbe far andare fuori tema.
Insomma, la vedo un po' complicata, in quanto il postalista, anche volendo, è un po' "imbrigliato" dallo stesso Regolamento (e non sto dicendo, in questa sede, che sia un Regolamento capestro).

Viceversa, lo SREV di Filatelia Tematica non pone paletti nell'inserimento di pezzi viaggiati (pane quotidiano dei postalisti), ed anzi si raccomanda al tematico di descrivere (in didascalia) il pezzo dal punto di vista storico-postale quando è viaggiato con una particolare tariffa, quando ha seguito un particolare percorso... insomma, quando non si tratta del semplice francobollo isolato viaggiato per l'intero, in primo porto (tanto per dirla brutale)... e tale raccomandazione, per quanto non regolamentata, è molto valida, secondo me, perchè in questo modo il tematico dimostra di aver approfondito, studiato e compreso il pezzo che sta inserendo.

:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 28/02/2008 12:11 
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Patrizia ha scritto:
Se e' viaggiato con tariffe particolari gia' avrebbe un senso mettere l'intera busta ma non capisco perche' levare spazio con un francobollo su busta e annullo normale.
Perchè in questo modo stai mostrando quel francobollo come assolve la sua funzione. Tanto per far un esempio riferendomi ai giorni nostri, un francobollo da 0.60€, isolato, su busta viaggiata, sta assolvendo la sua funzione di invio prioritario.


Patrizia ha scritto:
La busta dovrebbe essere finestrata e metterci troppi pezzi farebbe diventare i fogli come un colabrodo.
I postalisti su questo aspetto sono (giustamente) integerrimi: la busta va mostrata per intero, o quantomeno si deve mostrare affrancatura, annulli e bolli accessori, mittente e destinatario, eventuali etichette o inserti accessori (raccomandazione, censura, etc..).
Sinceramente, personalmente sono sulla stessa lunghezza d'onda: se finestrassimo la busta con il francobollo viaggiato, non avrebbe senso averlo inserito viaggiato, tanto vale inserire quello nuovo.


Patrizia ha scritto:
Poi l'annullo non copre la vignetta del francobollo?
Dipende. E dipende proprio dal collezionista, secondo me, discernere le "condizioni" della busta.
Se l'annullo è deturpante, eviterò di inserire quella busta perchè il francobollo (che è quello che mi fornisce il messaggio tematico) non si vedrebbe o si vedrebbe poco.

:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 28/02/2008 12:24 
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Marco Occhipinti ha scritto:
La vedo un po' difficile che i postalisti diventino un po' più tematici, per una sola ragione: lo SREV di Storia Postale dice chiaramente che non è possibile inserire francobolli nuovi, se non in rare eccezioni

Il mio commento non si riferiva al tipo di materiale da esporre ma al modo di presentare la propia collezione dal punto di vista dell'esposizione, del modo di presentare il discorso che si sta facendo, dello svilupppo del discorso (anche se non tematico).
Ciao.
Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 28/02/2008 12:28 
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Si, lo so Luciano, perchè ne abbiamo parlato anche altre volte a voce.. le mie erano considerazioni un po' a ruota libera sulle difficoltà che ci potrebbero essere, per un postalista, che, volendolo fare, "tematicizzasse" (ammazza, che termine :D :lol: ) un po' di più la propria collezione.

;) :ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 28/02/2008 13:17 
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Marco occhipinti ha scritto in altra sezione:
Cita:
Ciao Patrizia,

credo di poterti rispondere io.
I pezzi viaggiati sono sempre da preferire ai francobolli nuovi, non fosse altro perchè il francobollo nasce per essere incollato su una busta, spedito ed annullato: mostrandolo sulla sua sede naturale, una busta viaggiata, mostriamo il pezzo compatibilmente con la sua stessa natura.
E' chiaro, tuttavia, che non possiamo comporre una collezione tematica soltanto con buste viaggiate, altrimenti che noia, sarebbe davvero monotona, anche a vedersi. Ma a parte il giudizio estetico, il motivo reale per cui non si inseriscono solo buste ma anche francobolli nuovi è perchè la busta "deve valer la pena mostrarla", cioè deve avere qualche elemento di particolare interesse storico-postale (una raccomandata di 10 porti da Montevideo a Basilea del 1925 affrancata con 25 francobolli raffiguranti una piattaforma petrolifera sarà per me molto più interessante del francobollo dell'OPEC emesso dalla Corea viaggiato su busta, isolato, nel 2005).

Scusa Marco ma mi sembra tu ti stia un po' contraddicendo.
Poi, se mi posso permettere, vorrei dire che non sono molto d'accordo con alcune cose che sono state dette.
I tematici non vedo perche' devono sembrare sempre piu' postalisti essendo un modo di collezionare diverso a mio modo di vedere.
Gia' non si puo' piu' riempire una pagina con soli francobolli e tra un po' le pagine saranno solo piene di altro materiale tra cui le buste viaggiate che saranno costruite perche' non sara' certo facile trovare tutti i francobolli su busta per ogni passaggio tematico.
Teniamo presente anche che la maggior parte dei francobolli che si usano per la tematica sono stranieri.
Ogni giorno ci si inventa un modo diverso di costruire una collezione tematica ed e' giusto trovare sempre nuove idee pero' non facciamo paragoni, i tematici devono restare tematici e i postalisti postalisti.
Riguardo poi alle buste filateliche costruite, e' vero che sono a volte difficilmente riconoscibili pero', se io lo sapessi, sarei la prima a non metterla.
Scusate la mia intromissione da perfetta ignorante in materia ma dover seguire troppe regole demoralizza :D
:ciao:


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 28/02/2008 13:59 
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Ciao Patty,

non ci vedo contraddizione, e mi spiego subito meglio.
"La busta deve valer la pena mostrarla" concorda con quanto abbiamo detto sinora: come ha fatto osservare Luciano, riferendosi al suo esempio personale, in collezione ha inserito una trentina di buste "vecchiotte" ed una sola busta "recente": perchè non ne inserisce di più, di buste "recenti"?
Semplicemente perchè "non vale la pena" sprecare un sacco di spazio con una lettera del 2004 (tanto per fare un esempio).
Ma anche in questo caso, ci sono dei "se" e dei "ma".
Ti faccio un esempio a me vicino.
Nel 1995 l'Italia ha emesso un francobollo con sovrapprezzo per le popolazioni piemontesi colpite da un'alluvione.
Il francobollo nuovo è discretamente quotato... ma, prova a comprare una busta viaggiata con quel francobollo... a meno di 20-30 euro non la prendi.. e non se ne trovano mica tante, in giro!
Ecco, questo è un esempio in cui inserirei il pezzo viaggiato, seppur recente.

Una busta "vecchia", nella maggior parte dei casi, è anche un pezzo di un certo peso: normalmente, anche a livello meramente economico, è più "costoso", e spesso anche più "raro", trovare il francobollo viaggiato.
E ti faccio subito un esempio pratico.
Prendi una qualsiasi collezione tra quelle pubblicate; prendi quindi 4-5 fogli a caso, individua i francobolli nuovi che il collezionista ha inserito in quei 4-5 fogli, e nelle migliaia e migliaia di aste online prova a cercare gli stessi francobolli viaggiati su busta (e per viaggiati intendo "viaggiati" realmente, come comune affrancatura - quindi trascuriamo il discorso del "viaggiato provocato", sul quale sono ancora una volta d'accordo con Luciano). Quanti ne trovi?

E proprio la difficoltà di reperire i pezzi viaggiati è la risposta, secondo me, al tuo appunto sul discorso tematici/postalisti: il tematico non riuscirà comunque a trovare tutti i pezzi viaggiati.. per cui, anche volendo, non è un problema che si pone.
Il fatto che il tematico inserisca delle note a margine sui pezzi inseriti (per descrivere una particolare tariffa, un percorso particolare, etc...), secondo me denota soltanto un voler approfondire lo studio del collezionista sul pezzo stesso, ed è pertanto meritorio se, in questi casi, il tematico "sconfina" nella Storia Postale.
Più difficile, come dicevo, è invece il contrario, proprio perchè la "struttura mentale" delle collezioni di Storia Postale è diversa, e notevolmente, da quelle di Filatelia Tematica. L'obiettivo è diverso, lo sviluppo della collezione anche.. e quindi, da perfetto ignorante di Storia Postale, lo trovo un discorso difficoltoso.

Ovviamente, solo il mio pensiero ;)

:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 28/02/2008 15:27 
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Cara Patrizia,
resettiamo il tutto.
Hai ragione che le troppe regole scoraggiano ma tutti questi discorsi sono già un po' delle sofisticherie.
Semplifichiamo il tutto.
Tra 'tradizionalisti' e 'tematici' c'è sicuramente una gran differenza. Quel che volevo dire è che i tematici dovrebbero prestare un po' più di attenzione al materiale veramente viaggiato e in tariffa. Insomma tra un annullo di favore su un francobollo da 0,23 (che non è una tariffa oggi valida) e lo stesso annullo su un francobollo da 0.60, casomai anche spedito, il tematico deve scegliere il secondo perchè 'postalmente più valido'. Ma egli è anche libero, se vuole, di inserire l'annullo sul valore da 0,23.
Che poi la maggior parte del materiale in una collezione sia costituita da annulli, interi e altre cose rispetto ai francobolli, anche ciò è naturale ma solo in uno stadio avanzato della collezione, pur ricordando sempre che il 'francobollo' è l'elemento base di ogni collezione.
Quindi, alla fine, procedi come ti viene più naturale e non ti preoccupare troppo, in questa fase, delle regole scritte e non scritte. (Ne riparliamo a Milano, va bene?).
Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
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(Ne riparliamo a Milano, va bene?).
Luciano

Sara' per me un grande piacere :)
:ciao:


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 01/03/2008 0:36 
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Ciao a tutti, provo a dire qualcosa su questo argomento, dal momento che sono coinvolto anima e corpo (nel senso che ci passo le notti...) nel rifacimento della mia collezione sul denaro.
A volte mostrare un francobollo moderno su lettera viaggiata e in tariffa è una buona idea, il problema è spesso di spazio, nel senso che per dedicare mezzo foglio a pezzi moderni e quasi sempre di non elevata rarità occorre che siano pezzi davvero meritevoli (es. multipli o blocchi, particolari percorsi o tariffe o servizi postali).
Mi viene in mente che nell'altra collezione, quella sulla religione, ho inserito apposta una lettera con francobolli considerati da tutti sconsigliabili, insomma quei francobolli di paesi africani che molti considerano delle figurine o quasi, e l'ho fatto perchè si tratta di una lettera viaggiata e per giunta sembra assolutamente genuina. Credo tra l'altro che sia molto più difficile vedere lettere viaggiate con questi francobolli che lettere con i Ginnici o altra roba che costa un sacco di soldi, ma non vorrei impancarmi in un discorso poco dipolomatico... ;)

:ciao:


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
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Ciao a tutti :ciao: :ciao:

mi inserisco in questa vecchia discussione per porvi un quesito su esempi concreti (dato che dalla fase della teoria - per quanto mi riguarda - sto passando alla realizzazione pratica).

Il francobollo che conto di inserire è questo:
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Questo è il valore più alto di una serie ordinaria dell'Africa Occidentale Francese molto lunga, ma con un solo soggetto ripetuto in colori diversi. Scegliendo il francobollo sciolto ho ovviamente scelto quello di facciale più alto (e anche di valore di catalogo - ma si parla di cifre molto basse).

Volendo sceglierlo su busta trovo invece una notevole vastità di casistiche a disposizione sul mercato (in questo caso Delcampe) che vanno dalla lettera di posta aerea alla raccomandata, ma tutte hanno, a prima vista delle controindicazioni. Questa lettera di posta aerea, che ho acquistato un paio di settimane fa, ad esempio, ha il timbro di partenza praticamente illeggibile:
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Potrei scegliere eventualmente tra queste altre lettere, sempre di posta aerea, con valori multipli:
Immagine
Immagine
Immagine

Oppure una raccomandata, dove però appare una coppia di francobolli non attinente:
Immagine

Oppure quest'altra, dove non sono presenti altri francobolli di disturbo, ma quelli presenti sono incollati maldestramente, coricati e anche leggermente sovrapposti:
Immagine

Poi, dovrei forse andare a cercare una data più vicina a quella di emissione (1945). Insomma, molti dubbi.

Un altro quesito riguarda una busta che avevo già postato in un altro topic e che ho ricevuto da pochissimo:
Immagine

Immagine
A prima vista, guardando il recto della busta la presentazione sembra perfetta: si tratta di una serie di due francobolli di soggetto identico, applicati su una raccomandata spedita dalla Polonia a New York; solo che se guardo il retro trovo altri francobolli applicati per completare la tariffa. E' evidente che si tratta di un invio filatelico, ad un collezionista che voleva la serie su busta; ma il problema non è questo. Il problema è che se presento i due francobolli su busta è anche per mostrare la completezza e l'interesse del pezzo (una raccomandata tra Polonia e Stati Uniti negli anni '50), però per farlo devo mostrare fronte retro e quindi oltre a occupare spazio inutilmente vado a disturbare la lettura della tematica con francobolli che con questa non c'entrano nulla.

Forse in quest'ultimo caso è meglio il francobollo singolo nuovo, anche perché nella pagina si accompagna già ad altre due buste (che rappresentano la parte più interessante del passaggio), mentre questo francobollo tratta un passaggio di rilevanza minore nell'economia dell'intera tematica.

Cosa mi potete consigliare nel primo esempio? Sono giuste invece le mie considerazioni sul secondo esempio?

Grazie :ciao: :ciao:

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Roberto

In tematica mi trovate dalle parti di Parigi ... o all'isola d'Elba


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Azzardo io una risposta.
1° quesito. Se non hai problemi di spazio io inserirei una delle buste viaggiate con valori multipli (non le raccomandate per i motivi che hai descritto tu). Altrimenti il valore più alto nuovo va benissimo. Comunque, a mio avviso, proprio perchè non si tratta di una serie rara/costosa, sarei propenso a mostrare l'uso postale di quel francobollo tematico.
2° quesito. Se il passaggio tematico è marginale e presenti già due buste, allora il singolo francobollo nuovo va bene.
Comunque ti dico come la penso su questo secondo caso. La busta che hai e che definisci 'filatelica' lo sarà pure e allora? Mica è un difetto o una diminutio fare un'affrancatura filatelica! Si tratta sempre di una lettera raccomandata che ha viaggiato fino a New York perciò assolutamente valida. Se ti dovessi mandare un assegno in una lettera raccomandata, e sapendo che sei un filatelistra, che male c'è a preparare un'affrancatura 'ricca'? Varrebbe di meno solo perchè spedita da un filatelista ad un altro filatelista?
Comunqe in casi analoghi al tuo io presento tranquillamente la busta con una breve annotazione postale, tipo "affrancatura integrata sul retro" così dimostro che la lettera è in tariffa.
A volte mi sono trovato con francobolli tematici anche sul retro; in quel caso ho fatto una mini scansione del retro.
Non so se ti sono stato utile.
Ciao.
Luciano


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Io personalmente sceglierei la seconda busta anche se ha un francobollo intaccato, e' piu' bella la terza ma la busta e' piegata e sinceramente non so cosa sia peggio.
Probabilmente sbagliero' ma la tematica e' di chi la fa, se si sbaglia e' un'occasione in piu' per imparare ( E' la frase che mi ripeto sempre mentre progetto la mia per farmi coraggio, altrimenti per ogni pezzo da aggiungere mi vengono mille dubbi :| :) )

:ciao:


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Patrizia ha scritto:
Io personalmente sceglierei la seconda busta anche se ha un francobollo intaccato, e' piu' bella la terza ma la busta e' piegata e sinceramente non so cosa sia peggio.
Probabilmente sbagliero' ma la tematica e' di chi la fa, se si sbaglia e' un'occasione in piu' per imparare ( E' la frase che mi ripeto sempre mentre progetto la mia per farmi coraggio, altrimenti per ogni pezzo da aggiungere mi vengono mille dubbi :| :) )

:ciao:


Le lettere con francobolli multipli fanno parte dello stesso lotto, quindi al momento non ci sono problemi, le prendo tutte e tre. Poi si vedrà. Personalmente sarei per la terza del lotto, la quarta in totale, dove anche se i francobolli sono solo 2 e solo di un colore, la busta è pulita, il timbro leggibile e la data vicina a quella di emissione.

Grazie
:ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 20/06/2008 17:16 
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A prima vista, anche io sceglierei la terza del lotto di tre, per i motivi già indicati da Roberto e per il fatto è presente una coppia con facciale superiore tra le tre (che, a meno di smentite dal catalogo, normalmente è quello di maggior valore).
Tuttavia, non ci si dovrebbe fermare soltanto a guardare il facciale dei francobolli su busta. Per esempio, posso notare che la prima busta del lotto di tre è affrancata per 6 fr., la seconda per 12 fr., la terza per 8 fr.: tutte e 3 sono viaggiate in posta aerea, e tutte e tre hanno la stessa destinazione; da questo deduco, senza andare a guardare cataloghi o pubblicazioni, che la seconda busta (a meno di cambi tariffari, che non conosco) scontava un porto superiore, e quindi, dal punto di vista storico-postale, personalmente l'apprezzerei maggiormente.

Per il resto, concordo al 100% con Luciano: anche io, nella nuova stesura della collezione, ho inserito una busta con tre valori (di un minerale) al verso ed un'integrazione di tariffa (con francobollo tematicamente diverso) al recto. Ho scritto in didascalia "con integrazione di tariffa al verso".

:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 20/06/2008 18:06 
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Luciano Calenda ha scritto:
Azzardo io una risposta.
1° quesito. Se non hai problemi di spazio io inserirei una delle buste viaggiate con valori multipli (non le raccomandate per i motivi che hai descritto tu). Altrimenti il valore più alto nuovo va benissimo. Comunque, a mio avviso, proprio perchè non si tratta di una serie rara/costosa, sarei propenso a mostrare l'uso postale di quel francobollo tematico.
2° quesito. Se il passaggio tematico è marginale e presenti già due buste, allora il singolo francobollo nuovo va bene.
Comunque ti dico come la penso su questo secondo caso. La busta che hai e che definisci 'filatelica' lo sarà pure e allora? Mica è un difetto o una diminutio fare un'affrancatura filatelica! Si tratta sempre di una lettera raccomandata che ha viaggiato fino a New York perciò assolutamente valida. Se ti dovessi mandare un assegno in una lettera raccomandata, e sapendo che sei un filatelistra, che male c'è a preparare un'affrancatura 'ricca'? Varrebbe di meno solo perchè spedita da un filatelista ad un altro filatelista?
Comunqe in casi analoghi al tuo io presento tranquillamente la busta con una breve annotazione postale, tipo "affrancatura integrata sul retro" così dimostro che la lettera è in tariffa.
A volte mi sono trovato con francobolli tematici anche sul retro; in quel caso ho fatto una mini scansione del retro.
Non so se ti sono stato utile.
Ciao.
Luciano


Luciano, ero convinto di averti prima risposto ma evidentemente ho dovuto dimenticare di premere il tasto invio. Concordo con te per quanto riguarda le buste filateliche viaggiate: la filatelia fa funzionare la posta. E poi in questo caso la filatelia riesce anche a superare la cortina di ferro in piena guerra fredda. Direi che è, anche per questo, un bel pezzo di storia postale.

Ho accennato all'origine filatelica del pezzo solo per spiegare e spiegarmi il fatto che il resto dell'affrancatura fosse sul retro. Evidentemente il destinatario era un collezionista di nuove emissioni su busta ed ha chiesto che il resto dell'affrancatura non apparisse sul davanti. Comunque terrò presente la tecnica che tu e Marco avete adottato e, se ci saranno cambiamenti nella disposizione dei pezzi tornerò a prendere in considerazione anche questa busta, con l'annotazione che mi avete suggerito.

Grazie, utilissimo come sempre nei suggerimenti :ciao: :ciao:

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Roberto

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 24/06/2008 11:28 
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Nel primo caso, le buste con multipli sono sempre preferibili perché "rafforzano" la presenza del soggetto tematico che si vuole illustrare. La seconda o la terza vanno bene. A me piacciono di più quelle con colori diversi ma è soggettivo.
Non sarebbe male poter documentare di che tariffa si tratta.

La busta polacca dovrebbe essere descritta indicano "complemento di affrancatura al verso per raggiungere la tariffa di xxx + yyy (sovratassa aerea) + zzz (diritti di raccomandazione) = www".

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 24/06/2008 22:21 
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posso fare una domanda?
come mai delle diverse collezioni tematiche che ho visto esposte, alcune hanno le descrizioni dei pezzi (descrizione di uso postale, tariffa o altro) oltre al commento tematico, ed altre solo il commento tematico?

io credo che il commento tematico vada integrato sempre (con piccole didascalie sotto il pezzo) del commento filatelico storico postale.

che dite?

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 29/06/2008 0:00 
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Beh la ragione è che non sempre la descrizione storico-postale o filatelica è necessaria, quando non è il caso possiamo risparmiare lo spazio.
Al contrario è utile per non dire necessaria quando si deve spiegare una tariffa complessa (più porti, sovrattasse varie, servizi diversi, ecc.), segni postali interessanti, oggetti postali non molto conosciuti. Ovvio che dire "non molto conosciuti" è relativo, se espongo una collezione all'estero non posso pensare che i giurati esteri, per quanto bravi, sappiano alcune cose di casa nostra che magari noi diamo per scontate, e quindi in questo caso è utile scrivere delle informazioni postali o filateliche.

:ciao:


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 1:09 
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Per non aprire un nuovo topic solo per questa mia curiosità (forse stupida), mi riallaccio a questo topic sui pezzi viaggiati.

Vi mostro questa busta in asta (è un esempio, ce ne stanno tante così):

Immagine

Trascuriamo i cachet sulla sinistra, e prendiamo per scontato che gli annulli sui francobolli siano postali (sono postali? Penso di si).
Mi chiedo: a me sembra evidente che si tratta di una busta filatelica (ripeto, le altre che ho visto sono più o meno tutte così), e mi basta questo per evitare l'acquisto (almeno, per questi pezzi qui, recenti)... e da qui la mia curiosità: esisterà normale corrispondenza dalle TAAF?
Sulle TAAF (censimento del 2005) vivono 140 persone: non vi sono abitanti indigeni, ma solo ricercatori della stazione scientifica Dumont d'Urville; non esistono aeroporti o porti d'approdo.
Allora, questi ricercatori spediranno mai delle missive? Immagino di si, ma non saranno quindi dei pezzi ben diversi da quelli che girano sulle aste?
Qualcuno ha qualche esempio?

Ripeto, è solo una stupidissima curiosità.
:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 7:37 
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Sostanzialmente concordo con le tue perplessità; ad ogni buon conto ti posto quanto riportato dal Catalogo Yvert & Tellier a proposito delle TAAF.
Allegato:
TAAF.jpg
TAAF.jpg [ 138.66 KiB | Osservato 11746 volte ]

Come informazione aggiuntiva ti dico che nel 1993 è stato emesso anche un aerogramma per l'inaugurazione dell'aeroproto di "Terre Adelie"; sono stati emessi anche due interi postali (fino al 2001, ora forse saranno di più). Il primo francobollo usato fu del Madagascar (Yvert n, 324) nel 1955 con sovrastampa "Terres Australes et Antartiques Francaises": però l'Yvert cataloga il primo francobollo di Posta Aerea del 1948: ancora Madagascar ( PA n. 64) sovrastampato TERRE ADELIE - Dumont D'Urville 1840.
Spero siano notizie utili a soddisfare la tua curiosità.
Spero di vedere qualcuna delle prime buste annullate con il timbro postale TAAF.
Ciao.
Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 7:54 
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Su Delcampe ci sono oltre 100 pagine da consultare.... Comunque mi pare di aver trovato un paio di buste tra le meno filateliche possibili. quasi normali, salvo i francobolli che ,poi, sono solo quelli...
Luciano
Allegato:
207_001.jpg
207_001.jpg [ 47.76 KiB | Osservato 11728 volte ]

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 9:51 
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E' strano che sia uscito fuori questo argomento, poco tempo fa ho ricevuto questa:
Allegato:
concordia.jpg
concordia.jpg [ 74.63 KiB | Osservato 11692 volte ]

Con l'occasione ringrazio ancora una volta chi me l'ha spedita :ciao:

Mi scuso per la scansione penosa :D

:ciao:


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 10:02 
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Chiaramente, la mia curiosità è legata ai diversi pezzi che, in teoria, si potrebbero trovare con uno o più dei tanti francobolli emessi dalle TAAF che illustrano rocce e minerali.
Partendo dal fatto che si tratta di un membro UPU a tutti gli effetti (http://www.upu.int/members/en/members.html#F), la mia attenzione è rivolta solo a quei potenziali pezzi lì, non del tutto alla storia postale delle TAAF.
I due pezzi mostrati da Luciano sono effettivamente diversi (soprattutto la raccomandata) da quelli che normalmente si vedono in giro.. però, mi chiedo: se non ci fossero stati i cachet nel pezzo che ho mostrato in alto, si sarebbe intuito ugualmente che si trattava di un pezzo "provocato"?

Ah, giusto come ultima nota, l'infomazione sull'assenza di aeroporti l'avevo presa da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Terre_Aust ... e_Francesi
Segno del fatto che, sebbene fenomenale, anche Wiki a volte non è precisa.

:ciao: :ciao: :ciao:

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 12:46 
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Caro Marco,
mi sono divertito a 'manipolare' il pezzo presentato da te e l'ho ripulito, ho messo un indirizzo (che sull'originale è cancellato) ed ho perfino riprodotto il pezzo mancante del codice a barre.
Il riusultato lo vedi da solo. Può essere provocata o meno ma la busta è affrancata per 0.90 centesimi di Euro e se qualcuno doveva mandare una lettera da Kerguelen a Tours e non c'erano momentaneamente francobolli da 0,90 che altro poteva fare? Forse i francbolli sono messi troppo in ordine e destano sospetti? Secondo me l'affrancatura cosidetta 'filatelica' non inficia assolutamente la validità postale del pezzo (perchè, in questo caso, stiamo parlando di aspetto postale, non tematico, giusto?). Vedi anche quanto ho avuto modo di scrivere su questo e altri topics.
Allegato:
marco, 2.jpg
marco, 2.jpg [ 201.25 KiB | Osservato 11666 volte ]

Andiamo avanti. Tu dici che i cachet danno l'impressione della busta filatelica preparata; sarà pure ma mi pare di aver visto che il 95% della corrispondenza proveniente da TAAF sia tutta così, corredata da cachet, timbretti e firme del Postmaster. Però. se non sbaglio, qui a te interessa il messaggio tematico dato dal francobollo e quello c'è tutto, ed è legittimo, anche se la busta è abbellita con altre cose. Mica è un reato, per esempio, usare una busta 1° giorno italiana, realmente viaggiata come raccomandata; in quel caso essa è certamente filatelica ma può essere legittimamante essere esposta (poi subentra la valutazione sull'opportunità di farlo, ma questo è un altro discorso...).
Spero di non aver confuso troppo le idee.
Se ho necessità di parlare di quel particolare conglomerato (si dice così?) ed ho una busta realmente viaggiata come quella mostrata, ed ho spazio, ebbene, io la inserirei in collezione.
Ciao, Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 12:54 
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Oltre ad aver "manipolato" la busta hai pure ridotto il formato per una visione ottimale :clap: :clap:
Che proprietà "computeresca" hai :!: :)
:ciao: Attilio


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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 14:22 
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Concordo su tutto ciò che hai scritto, Luciano, ma hai usato quella parolina magica che non sono riuscito a tirar fuori nei miei messaggi precedenti e che poi, in fin dei conti, era il nocciolo della mia curiosità/dubbio: "opportunità" di esporre un pezzo di questo tipo.

Fatti.
Che sia una busta realmente e regolamente viaggiata: ok.
Che sia in tariffa: da controllare, ma non sarebbe quello un grosso problema, eventualmente la si descrive per benino in didascalia.
Che ci siano i cachet: nessun problema, li ignoro.
Che il paese sia UPU, che sia "abilitato" ad emettere francobolli: ok, i francobolli nuovi delle TAAF li inseriamo in collezione senza problemi, no?

Quindi, non mi pongo problemi da questi punti di vista, è tutto regolare.
Però io so (e lo so, non posso far finta di non saperlo) che le TAAF non hanno un regolare servizio postale, come lo intendiamo noi (cassette postali nelle strade, uffici postali, etc etc etc...). Per esempio, troveremmo mai una raccomandata di quinto porto per l'interno? Che senso avrebbe un oggetto del genere quando i territori antartici si riducono ad un centro di ricerca scientifico e non vi sono abitanti indigeni (e lo credo!)?
In altre parole, e detto più brutalmente, per quanto siano pezzi del tutto legittimi, regolari, viaggiati, e quant'altro, mi sembrano "finti", ma non in relazione ai pezzi stessi (perchè come dice Luciano ci stanno milioni di pezzi provocati o meno provocati che inseriamo allegramente in collezione, correttamente), ma perchè so la realtà di quel posto (che, oltretutto, non è nemmeno uno stato).
Questa è l'impressione che ho, giusta o sbagliata che sia. E' una mia impressione, solo questo, e lungi da me il volerne fare una "regola".

Allora, e qui mi ricollego al "nocciolo della questione" di cui sopra: in tutta coscienza, mi sentirei di inserire un pezzo così in collezione?
Mi sono posto la domanda, e mi sono risposto di no (e mica non mi piacerebbe inserire una bella busta viaggiata con 6 francobolli riproducenti il minerale "spinello"! Ne sarei felicissimo, verrebbe fuori un bellissimo passaggio tematico!).
Fermo restando, ribadisco, che concordo con tutto ciò che ha scritto Luciano e che legittimerebbe, senza alcun problema, l'inserimento di un pezzo simile in una collezione da esposizione.

Boh... come direbbe Montalbano... "qui qualcosa non quatra".

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 Oggetto del messaggio: Re: Pezzi viaggiati
MessaggioInviato: 13/09/2008 14:49 
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Concordo con quanto detto da te, Marco. E' così: si lascia alla sensibilità del collezionista decidere se inserire o meno un pezzo simile, ed anche un poco a fatti di opportunismo collezionistico (montaggio, equilibrio dei fogli, etc.).
Però Montalbano aveva ragione che "qualcosa non quatra"...
Io non ne ho mai visto ma qualcuno forse avrà visto una busta affrancata del Vaticano spedita ad un indirizzo all'interno della Città del Vaticano? (Parliamo di posta vera, non fasulla). Credo che il 99% della posta in partenza dal Vaticano vada all'estero (sic!); mi dirai che Città del Vaticano è uno Stato riconosciuto, e qui hai ragione.
Però...io non conosco il regime amministrativo vigente nelle TAAF; ma credo rientri nella qualifica di territori d'oltremare ove vige la sovranità piena della Francia.
Tra l'altro anche la valuta corrente è l'Euro. Questa situazione esiste per altre terre meno disabitate come Mayotte, nell'arcipelago delle Comores, o anche la Polinesia (benchè abbiano conservato la valuta in franchi), Saint Pierre & Miquelon (vicino al Canada) che pure ha adottato l'Euro o Wallis & Futuna che è rimasta ai franchi. Se non dico fesserie tutti questi paesi hanno una situazione politico-amministartiva simile alle TAAF.
Ma forse Roberto, o qualche altro amico francofono, saprà dirci di più.
Luciano


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