mi piacerebbe allargare l'argomento a oggetti postali diversi che in modo più o meno diretto fanno i conti con i privati e vedere come sono considerati nel giudicare una collezione.

Ad es., sempre prendendo il catalogo italiano Filagrano degli interi postali, trovo, dopo il capitolo sulle emissioni ufficiali:
- Cartoline di commissione privata
- Interi pubblicitari, divisi in edizioni private autorizzate e edizioni dell'amministrazione postale,
- Busta postale militare (in una collocazione che non è la sua secondo me)
- Cartoline per macchine distributrici,
- Interi soprastampati IPZS,
mentre trova posto tra le emissioni ufficiali la cartolina postale del 1980 emessa autonomamente dalle Poste per il convegno nazionale sui servizi postali.
Per non parlare poi della massa dei repiquages o personalizzazioni delle cartoline tanto cari ai circoli filatelici locali.

Cosa scriverai in proposito? (se è lecito chiedere un'anticipazione).

Le cartoline postali italiane di commissione privata non sono molte e rientrano quasi tutte tra il materiale caro e,a volte, difficile da trovare. Il regolamento le ammette e quindi anch'io le utilizzo nelle mie collezioni senza problemi. Certo è che, per alcune di esse sono legittime alcune perplessità. Infatti,nella nota a pag. 223 della nuova edizione del catalogo Pertile, troviamo che a partire dal 16/6/1895 il servizio di bollatura è stato sospeso dalle poste; ne consegue che tutte le cartoline emesse dopo questa data non possono che essere state stampate su esemplari bollati in bianco, e quindi a voler essere dei puristi, dovremmo considerarle come dei répiquages (con la differenza che i normali répiquages hanno l'impronta del francobollo ovale mentre questi ce l'hanno rettangolare).

Non è viaggiato, ma l'annullo "di favore" è quello di primo giorno d'emissione a Iselle (a Torino venne "emesso" prima) --- (grazie a Paolo per le notizie).