Caro Ivan, partendo dal presupposto che ognuno è libero di collezionare ciò che vuole e come vuole devo fare alcune precisazioni riguardo ad alcune tue affermazioni non del tutto esatte.
Ivan Bonardi ha scritto:
Non vedo la differenza tra una maximum anni '40 e una dell'altro ieri, se non nel prezzo, anzi alcune realizzate direttamente dalle amministrazioni postali hanno una maggiore ufficialità.
Tecnicamente una maximum realizzata in epoca moderna secondo i rigidi criteri identificativi della stessa (1. cartolina preesistente al momento dell'emissione del francobollo. 2. francobollo simile al soggetto della cartolina. 3. annullo in tema con l'emissione e, quindi con la cartolina) è assolutamente valida e può essere usata in una collezione tematica.
Anzi a volte è preferibile quando il particolare che interessa il passaggio tematico sul francobollo è molto piccolo e poco evidente; in questi casi, molto pochi in realtà, una riproduzione del soggetto formato cartolina aiuta a vedere proprio quel particolare.
Tornando alle esposizioni a concorso c’è sempre da chiedersi se lo spazio usato per una cartolina maximum (generalmente il 40-50% di un foglio) sia giustificato rispetto al passaggio tematico che si vuole evidenziare e non sia meglio usarlo in altro modo. Ma di questo si è già parlato.
Circa le cartoline di anni ’40, nonostante la quasi costante mancanza dell’elemento 'annullo in tema', esse sono più pregiate perché:
- Realizzate oltre 70 anni fa (nessuno pensa a quanto tempo sia passato…)
- Certamente ogni tipo non è stato realizzato, salvo qualche eccezione che ci può sempre essere, in quantità ‘industriale’ come avviene oggi.
- Sono oggettivamente più difficili da reperire
Per quanto riguarda la cartoline realizzate dalle Amministrazioni Postali, massimamente quelle italiane, inglesi, svizzere, etc., [/quote]
NON SONO CARTOLINE MAXIMUM perché realizzate contestualmente all’emissione del francobollo con esatta riproduzione del bozzetto. Manca l’elemento fondamentale: la preesistenza del supporto cartaceo.
Ivan Bonardi ha scritto:
A questo punto però non capisco perché il disegno di una busta primo giorno emessa da un ente postale (con caratteristiche di ufficialità) non possa essere nemmeno mostrata nella sua interezza, salvo giustificati problemi di spazio.
Circa la tua affermazione finale c’è un piccolo equivoco: in tematica contano quegli oggetti postali autorizzati dagli enti governativi preposti (una volta mi pare che era necessario un decreto ministeriale, ora non so) e cioè le carte valori comprendenti francobolli ed interi postali, o gli annulli realizzati ed usati direttamente dalle poste, o le A.M. autorizzate dalle Poste, e tutti gli altri ‘oggetti’ che hanno concorso alla formazione dell’oggetto postale (bozzetti, prove di colore, prove di stampa, etc.).
Tutte le buste 1° giorno o quelle commemorative di certi eventi sono di realizzazione privata e POSSONO essere esposte per intero (salvo sempre il problema dello spazio) ma NON SI POSSONO UTILIZZARE DISEGNI O SCRITTE CHE APPAIONO SU DI ESSE A SCOPO TEMATICO. In altre parole, non posso usare in una collezione sulle rose una busta che raffiguri una rosa ma è affrancata con un francobollo che riproduce una margherita e con un annullo che parli di una mostra floreale. Se invece anche il francobollo e l’annullo riguardano la rosa diventa tutto lecito ricordando sempre, però, che l’elemento tematico è dato solo dal francobollo e dall’annullo e non dal disegno stampato al lato della busta (ritorniamo, allora, ancora al problema spazio).
Le eventuali buste stampate dalle amministrazioni postali (non mi risulta che lo faccia quella italiana) sono da intendersi alla stregua di quelle preparate da circoli o associazioni private.
Spero di non averti ulteriormente confuso le idee con queste mie lunghe precisazioni ma è necessario, a volte, sfiorare la pedanteria per eliminare qualsiasi equivoco. Comunque se qualcosa non ti è chiara continua a chiedere sul forum; altri più esperti di me ti risponderanno sicuramente.
Luciano