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Diverse tonalità nelle Donne nell'arte
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Autore:  Jan80 [ 09/01/2010 11:47 ]
Oggetto del messaggio:  Diverse tonalità nelle Donne nell'arte

Come chiunque può verificare nella serie ordinaria dei Castelli, anche in quella delle Donne nell'arte ci sono delle differenze di stampa (probabilmente dovute alle varie ristampe della serie).
Ho appurato che non si tratta di lavaggi troppo prolungati poiché si tratta proprio dei tratti nei francobolli più o meno sottili a dare l'effetto di chiarezza/scurezza anche se non sia arriva all'incredibile gamma di colori di alcuni castelli (tipo il 50 e il 550 lire) mi è sembrato opportuno postare gli esempi più chiari (sono quasi sicuro che ci siano anche pezzi intermedi, ma per ora aspetto i vostri commenti).

:ciao:

P.S. Sono stato anche attento a prendere lo stesso francobollo (lire/euro, s.p.a., ....)

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Autore:  Marco Occhipinti [ 09/01/2010 12:12 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Diverse tonalità nelle Donne nell'arte

Ciao Gianfranco,

mi sembra che si tratti comunque di variazioni minime, spiegabili con i vari processi di stampa o con alterazioni, anche minime, successive alla stampa e magari non direttamente correlate con il collezionista che li rinviene (esposizione prolungata alla luce, etc...).
Nel 1000 lire di sinistra, però, mi sembra di vedere un'intrusione di colore azzurro sulla parte alta della scritta € 0,52; rimarrebbe una curiosità, non una varietà, però mi risulta che siano abbastanza frequenti tali "intrusioni".

:ciao: :ciao: :ciao:

Autore:  Jan80 [ 09/01/2010 12:18 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Diverse tonalità nelle Donne nell'arte

Le variazioni sono un po' più che minime in alcuni casi, ma le si nota solo confrontando i fb.... sicuramente non si tratta di varietà (delle quali comunque non ho parlato) ma a me interessava solo sapere un vostro parere, se effettivamente, come dici tu, "spiegabili con i vari processi di stampa" o altro. Magari anche confrontandomi con queelo che hanno a casa altri collezionisti (io purtroppo non ne possiedo tanti da poter dire di più).


Per quello che riguarda il 1000 lire di sinistra non sò neanche io di cosa si tratti, a me, dal vivo, dà più l'idea di essersi rovinato, però è strano che la gamba della "T" sia tutta intera.

Conoscete qualche altra curiosità?

Autore:  Marco Occhipinti [ 09/01/2010 12:26 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Diverse tonalità nelle Donne nell'arte

In merito alle Donne nell'arte ti suggerisco la lettura del completissimo sito web dell'amico Andrea Bizio Gradenigo:
http://home.giandri.altervista.org/gian ... Donne.html
In particolare, se vai a visionare la pagina relativa al 1000 Lire:
http://home.giandri.altervista.org/gian ... 2CENT.html
noterai un frammentone (che rinvenni tempo fa e che regalai all'amico Andrea) in cui noti la stessa intrusione di colore.

:ciao: :ciao: :ciao:

Autore:  Jan80 [ 09/01/2010 12:39 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Diverse tonalità nelle Donne nell'arte

Grazie Marco, il sito non lo conoscevo ma è molto interessante..... avrò da sbizzarrirmi!!!
:ciao:

Autore:  Giuseppe Galasso [ 09/01/2010 22:52 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Diverse tonalità nelle Donne nell'arte

Ho messo da parte un pò di roba , ma il tempo è sempre poco...
velocemente vi posto questi due...
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Ciao
Peppe

Autore:  Marco Occhipinti [ 10/01/2010 19:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Diverse tonalità nelle Donne nell'arte

In relazione al topic, mi scrive l'amico Andrea (e con il suo permesso pubblico):

Cita:
......... Risposta correttissima la tua, caro Marco, nel topic che mi segnali.
Diverse tirature con oscillazioni del colore: più evidente nei calcografici dove possono esserci variazioni di colore anche nella stessa tiratura a causa di una minore o maggiore inchiostrazione che ha riempito di meno o di più i solchi incisi sulla lastra e di conseguenza ha trasferito meno o più inchiostro sulla carta. Qui non è il nostro caso, ma pensa alle stampe "secche" di francobolli calcografici più antichi.
Poi c'è la possibilità di lavaggi troppo "robusti" per il distacco dei francobolli ed anche di abrasioni involontarie.
Pochi ci pensano, ma se tieni sovrapposti due francobolli nuovi in un ambiente magari un po' umido, magari ci dimentichi sopra anche un volume dell'Enciclopedia Treccani, è possibile che quando li separi la colla del francobollo superiore si porti via parte della stampa di quello sottostante ed a volte è difficile, ad occhio nudo, scorgere le tracce dell'abrasione.
C'è anche un altro fattore però: la lastra.
Le lastre moderne, pur più durevoli di quelle d'un tempo, su questa serie hanno subito milioni di passaggi.
Soprattutto sui francobolli di maggiore uso (41, 45 centesimi).
L'usura si manifesta con un appiattimento delle linee incise (per la calcografia) o dei "puntini" (per il rotocalco).
Quando la lastra deve essere rifatta, viene reincisa (uso questo termine per semplicità facendolo valere tanto per la lastra calcografica, quanto per quella rotocalcografica), ed anche in questo caso ci possono essere delle piccole diversità di "profondità" dell'incisione.
Ecco quindi che si possono trovare tratteggi (nel calcografico) o "puntini" del retino (per il rotocalcografico) più fini oppure più larghi e addirittura impastati.
Classico il 10 e 20 centesimi di questa serie (stampati in rotocalco): nel 10 centesimi, quando venne rifatta la lastra per la versione "S.p.A.", non riuscì bene la preparazione ed il viso muliebre risultò tutto impastato con la perdita di dettagli. Un anno e mezzo dopo venne rifatto il cilindro ovviando all'inconveniente (ma cambiò il retino sul fregio vegetale di sinistra).
Il 10 centesimi ebbe molti rifacimenti della lastra: ti ricordi quello con l'errore nelle scritte marginali "il foglio vale € 5 anziché € 10? Ebbene, non fu l'unico rifacimento perché successivamente ebbe una nuova lastra con le diciture corrette. E poiché il forumista Gianfranco (Jan80) ricorda le differenze di colore, a volte eclatanti, nella serie "Castelli d'Italia", ricordo che il 10 centesimi con l'errore nelle scritte marginali ha un colore diverso da quello delle precedenti tirature: è un bruno freddo che ha perso la componente rossastra ("bruno rossiccio" nella definizione ministeriale).
Il 20 centesimi ebbe una sorte analoga, ma probabilmente il ridotto impiego di quel francobollo non portò ad un successivo rifacimento "migliorativo" della lastra.
Ma un po' per tutti i francobolli ordinari i rifacimenti furono numerosi (sul 45 centesimi si sprecano).
Quello delle lastre è un argomento che io non ho mai voluto approfondire, perché esulava dal mio interesse.
Il 45 centesimi di destra (nel topic) fa parte di una delle numerose tirature dove spesso si manifestavano delle macchie sul viso di Venere: quello mostrato ha la cosiddetta "barbetta", ma poi abbiamo anche Venere con i brufoli, quando le macchiette (anzi, le falle d'inchiostrazione) interessavano le guance.
Sinceramente non ho mai capito da cosa fossero causate, anche perché non erano delle costanti di tutti i francobolli o di una determinata posizione del foglio. Un po' come avvenne (in maniera più limitata) per il 50 centesimi con Antea orba d'un occhio (occhio "vuoto" per mancanza di inchiostrazione).
Per il 1000 lire del topic ti faccio notare che (da quello che riesco a vedere nell'immagine) anche il francobollo di destra presenta una, seppur minore, infiltrazione dell'azzuro nel nero: soprattutto nel simbolo dell'Euro. E, ad essere pignoli, c'è anche un lieve infiltrazione di bruno rossastro sul collo. Come hai ben detto tu si tratta di curiosità piuttosto comuni, legate alla tecnica di stampa usata.
La "T" di "ITALIA" incompleta in alto potrebbe essere una mancanza di inchiostrazione (forse dovuta anche ad una non perfetta complanarietà della carta sul cilindro): infatti anche alcune altre lettere sembrano minimamente evanescenti sulla parte superiore. Naturalmente per esserne sicuri al 100% bisognerebbe controllare che non ci siano state abrasioni.
A proposito di abrasioni.
Mi ricordo che ricevetti una raccomandata dove sembrava mancare la stampa "ITA" di "ITALIA" su un 450 lire della serie "La donna nell'arte": controllai. Era un'abrasione della carta, forse dovuta alla lavorazione della busta.
Quello che è buffo è che almeno un anno dopo ripresi in mano quella busta per buttarla (insomma, bisogna fare ordine ogni tanto) e mi accorsi di una particolarità che non avevo visto in un primo tempo: tre francobolli della serie Alti Valori da € 1,55 che componevano l'affrancatura avevano la stampa del giallo (con lo stemma della Repubblica) spostata notevolmente in basso in modo tale che lo stemma si vedeva per circa metà (come "affogato", il resto era nascosto dalla parte tratteggiata inferiore sui cui campeggiava il valore)........


Grazie, Andrea, per le precisazioni.
:ciao: :ciao: :ciao:

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